I Re del cemento

On 21/11/2012 by alecascio


Qui il giorno è buio come la solitudine e la vergogna,
e la notte luccica di artificiose stelle per la strada,
esaltando giovani nascosti a vomitare eccessi
per sfidare la morte,
la vita,
e ciò che sta nel mezzo che non ha nome nè sostanza
e che gli mangia l’anima carogna per le mosche:
potessero tornare indietro rifarebbero tutto al contrario
per diventare anch’essi Re del cemento.
L’africano scalzo si avvinghia al parabrezza per
sporcare il pulito con una spugna lurida di rimpianti,
e spirito in bottiglia a pochi soldi,
e scopate senza amore nè futuro
e amicizie fragili come la mente di un soldato tornato dal fronte:
potesse tornare indietro rifarebbe tutto al contrario
per diventare anch’esso Re del cemento.
Suonano stonati per la strada i musicisti assordati
da clacson e parole vuote di gente che abbaia
come cani spaventati,
la loro saliva sa di ketamina e il suono dei fiati
è otturato dai sogni rimasti ad incrostare
le fragili pareti di una tuba, una sassofono, una gola seccata
dalle sigarette senza marca mendicate ai ragazzini
in viale dei vizi.
Potessero tornare indietro farebbero tutto al contrario
per diventare anch’essi Re del cemento.
I nervi a pezzi dei vecchi pensatori si adagiano sulle poltrone in pelle
nascosti da illuminati quadri a rimpiangere illuminati poeti,
d’illuminate ere,
d’illuminate prose,
e affondano nella chimica solubile, sognando sogni impossibili
come quello di morire giovani:
potessero tornare indietro farebbero tutto al contrario per diventare anch’essi Re del cemento.
Le spalle squadrate, la schiena dritta, lo sguardo alto,
la stretta forte, la lingua misurata, il tono pacato,
la bocca sorridente, le orecchie attente, il passo lento,
accompagnati da orchestre che bestemmiano jazz
e rhythm and blues,
i loro pasti giaciono eleganti come principessine a corte,
su piatti dritti come le dure e scomode suole,
che calpestano la nostra cenere, amore mio,
e quella di tua madre dopo il cancro,
e quella di tuo padre in un’ospizio,
e quella di tuo figlio per la strada,
e quella del tuo amico chissadove,
di tuo fratello chiuso in una fabbrica
che se potesse tornare indietro rifarebbe tutto al contrario
per diventare anch’esso Re del cemento.

Alessandro Cascio – I Re del cemento

La donna sarà anche una creazione di Dio, ma è il Diavolo a renderla affascinante.
Alessandro Cascio – Da: Love Fitness (in ebook su Lulu.com)


Dal 1999, anno in cui pubblicai il mio primo racconto a Londra per il Visual Line, ho sempre avuto a che fare con editori (di riviste o romanzi) un po’ duri a sborsare denaro. Questa non è una novità, dai più grandi ai più piccoli, quando c’è da tirare fuori qualche euro se ne inventano di tutti i colori e diventano di colpo latitanti, escono di casa con la mimetica, camminano a carponi per i campi, indossano occhiali scuri e parrucche. Io da un po’ di tempo, come sapete, lavoro con Lulu, società americana che paga con accredito e assegno il 15 di ogni trimestre. Dopo aver ricevuto un accredito postale puntuale una settimana fa, oggi arriva con quel piccolo ritardo postale nella cultura del territorio italiano, un assegno per il mio venduto in ebook, quelli che voi avete comprato a un euro e pochi centesimi, donando valore al mio mestiere. Questo serva di lezione a quegli editori che considerano superfluo il pagamento (spesso parlando di crisi di vendite, crisi econimica o della poca poesia che hanno gli assegni) di chi si fa un mazzo così per una vita intera, imparate dalla scuola americana.

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