Cambiare nome per l’arte: la storia di Baldino amante di Bormio e dei Cascio sparsi per il mondo

On 26/11/2012 by alecascio

Votare qualcuno che non conosciamo per governarci in base alle sue promesse è come scoparsi qualcuno al buio solo perchè sostiene di essere avvenente.
A.Cascio – Uno dei dieci motivi per il quale non voto


E’ per colpa di persone come Baldino che è pieno così di gente che cambia identità e s’inventa nomi d’arte per attirare quei lettori che associano un intero romanzo (o un’intera vita letteraria) al suono di un cognome. Molti miei colleghi che si firmano con nomi inglesi in realtà hanno un nome italiano e non potete immaginare quanti sono.
Vedi Eva Clesis per esempio, una mia cara amica di Newton e Compton, che bella e di talento com’è, avrebbe potuto mantenere il suo nome ma il suo agente (stupido) ha ritenuto opportuno creare un personaggio. Gran parte del sangue dei Cascio è americano, siamo originari della Sicilia ovviamente, ma molti di noi si sono trasferiti già alla fine dell’800 nei campi dell’Arizona, alcuni a Buffalo divennero grandi coltivatori che fecero la propria fortuna acquistando campi e fattorie sulle sponde del fiume Niagara, la maggior parte però si trovano nella città di New York, prima si erano infiltrati a Manhattan, poi, quando l’isola diventò un’élite, assieme a molti afroamericani si trasferirono nelle zone limitrofe, come il New Jersey e appunto, il Queens. Parte de “Il pentacolo di Lilith” parla di questa differenza di classe. Il tristemente noto Don Vito Cascio Ferro, ricordato semplicemente da tutti come Don Vito, era un mio lontano parente, faceva parte della Mano Nera, il giro di estorsione che governava lo Stato di New York e che poi fu estirpato e rimpiazzato dalla Mafia. Fu lui a uccidere il noto detective Joe Petrosino, descritto in diversi romanzi, fumetti e film (il più noto Pagare o morire di Richard Wilson) e conosciuto in Italia per uno sceneggiato del 2006 in cui recitava Beppe Fiorello. Jamais Cascio, il famoso scrittore futurologo Californiano è un Cascio, così come lo era Augustin Cascio, uno dei più noti giocatori argentini, il primo a far vincere due campionati e una coppa nazionale al River Plate, squadra di Buenos Aires (quella di Francescoli, Crespo, Ledesma e Trezeguet). Augustin faceva parte di una famiglia italiana che si spostò a sud all’inizio degli anni dieci per fare fortuna con l’allevamento del bestiame. Tony Cascio invece è uno dei giocatori più famosi della Major League, nato in Arizona, a Chandler, in cui risiedono molti Cascio, gioca adesso nei Colorado Rapids.
In un mio vecchio articolo intitolato “Bukowski in cerca di editore” (www.alessandrocascio.com pag. 7) in cui, dopo aver mandato “Storie di ordinaria follia” a decine di editori spacciandolo per mio, racconto di come sarebbe difficile oggi per Charles Bukowski pubblicare in Italia (tutti lo hanno rifiutato), ci sono le parole di un noto editore che mi scrisse: “Tu scrivi bene, ma scrivi cose troppo lontane da qua. Dovresti concentrarti su di noi. Del Texas ne scriveranno i texani, dell’Inghilterra gl’inglesi. Poi in quei posti puoi anche averci vissuto, ma allora devi provare là, pubblicare là, noi qui vogliamo pane e salame”.
In realtà, se volessimo pane e salame non si spiegherebbe come mai nei primi dieci posti delle classifiche di vendite degli ultimi trent’anni ci sono almeno cinque libri stranieri. Se fosse vera la storie del pane e salame si dovrebbe puntare il dito contro registi come Bertolucci, rinnegare alcuni film di Muccino come il bellissimo “La ricerca della felicità” o “Sette anime”, sminuire Novecento di Baricco e La leggenda del pianista sull’oceano di Tornatore, puntare il dito sui film itineranti di Woody Allen (Midnight in Paris, To Rome with love), spiegare come mai sia i Planet Funk che Elisa, che i Lacuna Coil siano diventati noti cantando in inglese o come mai alcuni cantanti italiani scrivono di città come Londra, Parigi, New York, Berlino, Mosca, come mai Roy Paci o i Negrita hanno fatto fortuna narrando il sudamerica. Proprio due giorni fa ringraziavo Massimo Consorti di UT (Ediland Edizioni) biografo di Carlo Delle Piane con cui collaboro da anni, per avermi dato libertà creativa per tutto questo tempo, permettendomi di scrivere di ira, distacco, odio, solitudine, violenza, oblio nei modi che più mi soddisfano facendo sì che potessi abbandonarmi alle mie emozioni senza dover temere il marketing. Sono lieto di aver contribuito in piccola parte al successo della rivista in questi anni, ma sopratutto sono contento di avere ancora un po’ di spazio in questo mondo d’immagini e facciate. Spesso additiamo gli editori come fossero degli scrittori mancati (a volte lo sono) e i redattori come fossero dei lettori con voglia di rivalsa nei confronti dei loro “maestri” (e spesso lo sono) e li rimproveriamo per quel loro continuo escogitare piani di vendita, ma non pensiamo al fatto che molta gente, come Baldino, ha bisogno di essere presa in giro, di essere attirata con quelle astute trappole che solo il marketing sa costruire. Se la gente si concentrasse su ciò che davvero è importante nell’arte, forse oggi potremmo chiamare Ben Kingsley, Krishna Bhanji, potremmo chiamare Bud Spencer, Carlo Pedersoli, potremmo chiamare Fred Astaire, Frederick Austerlitz, Bob Dylan, Robert Zimmermann, potremmo chiamare Trilussa, Carlo Alberto Salustri. Ne “Il pentacolo di Lilith” si narra di un dipartimento segreto dell’FBI che in accordo con il Vaticano, cerca di nascondere la verità sul Diavolo, sul diluvio e su Dio. La ricerca della verità è forse uno dei motivi per il quale oggi si dovrebbe leggere il mio romanzo, per venire a conoscenza dei miei studi lunghi cinque anni in poche ore, perchè qualcuno ha pensato per voi mentre voi dovevate far girare questa dannatissima macchina. Mentre lo facevate io vi ho pensato, a tutti quanti, e volevo regalarvi qualcosa per lenire le vostre fatiche, per dirvi che c’è sempre una verità migliore di quella che siete costretti a sorbirvi, che anche all’Inferno c’è amore a volte.
Al signor Baldino e ai pochi lettori di questo post ho raccontato la verità sul mio cognome, è già conoscenza, già qualcosa, ma se potete, provate a cambiare in meglio e a disintegrare certi stupidi pregiudizi e punti di vista senza sostanza, vi giuro su ciò che ho di più caro che io passo la vita lottando e cercando di migliorare me stesso, sempre, per questo potete fidarmi di me e delle mie parole.
Una volta un editore voleva cambiarmi il nome in Alfred Romero Sutherland, così da poter scrivere di terre straniere (io scrivo di Africa, Londra, USA, Sud America, Cechia, Portogallo, Spagna, Italia e di tutti i posti in cui ho vissuto), ho rifiutato perchè io sono il mio nome, mi calza addosso come la mia pelle, sono fiero di portarlo, è il nome dei miei avi, di mio nonno, mio padre ed è per portare in altro quel nome che vivo: si chiama dignità, qualcosa che gli artisti hanno barattato per pochi soldi e per piacere a Baldino.

Alessandro Cascio

* E’ ovvio che non è un attacco al poveruomo che mi ha commentato, ognuno è libero di manifestare le proprie idee, ma ho sfruttato l’occasione per parlare di qualcosa che mi stava a cuore.

————————-
La ragione camminava lenta e pensierosa a testa china e “ops, scusi tanto” disse dopo aver urtato contro un passante. Di colpo spuntò la menzogna che andava di corsa e “ops, scusi” sbattè anche lui e restò in piedi per miracolo.
“Non vi preoccupate” rispose la Verità raccogliendo il cappello cadutogli in terra: “Sono io che sto sempre in mezzo”.
Alessandro CascioPiccoli racconti per gente che va di fretta

Anche quest’anno la mia casa editrice Il Foglio è al prestigioso Pisa Book Festival, troverete il mio romanzo “Splatter Baby” allo STAND 118 e sopratutto gente come Gordiano Lupi, uno dei pochi, se non l’unico, editore dei dissidenti cubani all’estero, Borla, Naspini, Frank Solitario, Pazzaglia e molti altri. Fateci un giro, oggi, Domenica 25 Novembre è l’ultimo giorno.

Entrata Palazzo dei Congressi, Via Santa Maria, Pisa.

Trovate Splatter Baby anche in libreria, su www.ibs.it, su Bol.it (scontato), su Deastore e altre librerie on line.

Potete acquistare i miei romanzi in libreria, su www.ebay.it, su www.ibs.it, www.lafeltrinelli.it, www.inmondadori.it o su www.libreriauniversitaria.it

Trovate TUTTI i miei libri editi e inediti solo su:

Touch and splat, il fumetto, edizioni ESC/Il Foglio con la prefazione del maestro del cinema Ernesto Gastaldi (sceneggiatore di C’era una volta in America e Pizza Connection) ora anche su:

Comments are closed.