Casa sporca

On 27/11/2012 by alecascio

Questo lo dedico a Francesca, che so che mi segue ancora.

Casa sporca

Ieri avevo casa sporca e disordinata, così ho chiamato un amico che s’intende di case sporche per aiutarmi e quello mi ha detto: “E’ vero, è sporca”. Così assieme abbiamo chiamato suo cugino Carmelo per valutare la situazione, anche lui ha casa che ogni tanto si sporca e assieme abbiamo raggiunto la conclusione che sì, era davvero sporca e disordinata. Abbiamo telefonato a due amici che il pomeriggio non hanno niente da fare perché se la passano bene e anche loro si sono detti inorriditi da quanto fosse sporca la mia casa. Mio fratello, sceso per comprare le sigarette, mi è venuto a trovare e: “Cristo santo, Ale, c’è della polvere su quella polvere e … dove diavolo è il pavimento?”
“Sta sotto” gli rispondo mentre in sei uomini osserviamo quel pantano e pensiamo a una soluzione.
“Dovremmo chiamare qualcuno”.
“A che servirebbe? Siamo già in sei e tutti la pensiamo allo stesso modo. E’ sporca.”
“Non sei assicurato?”
“Solo furto e incendio, non potevo mica aspettarmi che si sporcasse”.
“Ci si deve aspettare di tutto, fratello, sembra che queste cose succedano sempre agli altri e invece quando meno te lo aspetti …”.
Passeggiano per il corridoio e spostano via oggetti con i piedi facendo mille facce come se avessero il volto di gomma.
“Potresti chiedere un prestito, ho visto una casa su Viale dei Pini che non è niente male”.
“E com’è?”
“C’è il giardino, una dependance …”
“Dicevo, è pulita?”
“C’era scritto che te la consegnano pulita”.
“E questa che fine farebbe?”
“Non so come funziona, ma credo che ci siano delle aziende specializzate nell’abbattere le case sporche per costruirne di pulite, magari ti pagano anche qualcosa e ti rimangono dei soldi in tasca”.
Ci sediamo tutti sulla panchina, mettiamo la gamba destra a cavallo alla sinistra tranne Carmelo che è mancino, poi ci grattiamo il mento con una mano.
“Hai sbagliato investimento, bello mio” mi dice mio fratello, “costruire una casa al piano terra è una follia. Io vivo al decimo piano di un palazzo, lì la polvere arriva solo se viene su un tornado, ti hanno fregato”.
“Già” risponde Carmelo, “io conosco uno che compra bicchieri di vetro e piatti di ceramica e per gettare l’immondizia deve fare duecento metri ogni due giorni con dieci chili sulle spalle”.
“Uno deve pensarci prima alle cose”.
“E’ che certe persone si adagiano, vivono negli allori e poi se ne prendono le conseguenze”.
“Io compro solo magliette nere e pantaloni neri, non so perché ma il nero si sporca meno”.
“E’ un colore sporcorepellente, sai, tipo quei vestiti che gli butti sopra l’acqua e quella scivola via”.
“Quindi dici che la gente di colore è più pulita di noi?”
“E come credi che facciano, in Africa, senz’acqua. Madre Natura ha pensato a tutto, la teoria dell’adattamento della specie. Non ci sei andato a scuola?”.
E poi Alfonso e Ciccio, che se n’erano rimasti zitti mentre noi parlavamo di scienza, si alzano e dicono: “Una donna!”
“Dov’è?”
“Non c’è!”
“E allora che l’hai chiamata a fare? Se non c’è non ti può sentire”.
“No” risponde Ciccio, “è questo il punto, potresti prendere una donna. Non le hai mai viste le case degli uomini sposati, come sono sempre pulite e in ordine?”
Già, mi sono sempre chiesto come facciano.
“Io ho sentito dire alla TV che ci sono dei bruchi che emanano degli odori che respingono gli uccelli, sono odori che noi umani non sentiamo, ma quegli esserini invece sì, li sentono, si schifano e si allontanano”.
“Dici che le donne respingono gli acari?”
“Tu hai un’altra spiegazione?”
Ci penso su, ripasso tutta le prime quattro pagine dei libri di scienza e di fantascienza che ho cercato invano di leggere in anni e anni di tentativi di culturizzazione ma nulla, non c’è niente che possa permettermi di formulare teorie differenti da quella del puzzo.
Abbraccio tutti, uno a uno, e una volta rimasto solo chiamo l’unica ragazza che mi ha chiesto di uscire nelle ultime diciassette settimane.
Le dico: “Fede, che ne dici se si va al bowling assieme?”
“Sei carino”, mi dice, “ma oggi è Sabato e io ho casa sporca, sai che il Sabato è il giorno delle …”
Ma non la faccio neanche finire di parlare, tanto a me neanche piace Fede, ha un po’ le orecchie a sventola. La teoria di Alfonso e Cicco è sbagliata, i bruchi e le donne non sono la stessa cosa, così come la scimmia e l’uomo, il dinosauro e la lucertola. A volte le lucertole corrono come dinosauri, le scimmie ridono come uomini e le donne strisciano come bruchi, ma Darwin non ha mai convinto nessuno.
Così cerco un posto nel disastro, prendo uno dei miei libri e comincio a leggere da pagina quattro. Presto o tardi troverò la soluzione, presto o tardi. Magari riceverò anche il Nobel per la scienza. Ma che dico, che dico, sto divagando.

Alessandro Cascio – Casa sporca

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