L’utimo grande cazzutissimo post prima di morire

On 20/12/2012 by alecascio

La frase
Io lo capisco Ele, il tuo vizio di fare colazione a letto, è che non riesco ad abituarmi a dormire allo Starbucks.
A.C.

La perla
Il battesimo è un rito simbolico che toglie dalla nostra anima il peccato originale, il tradimento di Eva e Adamo nei confronti del loro Creatore. E’ un po’ come prendere a schiaffi una donna per togliere al sesso maschile lo sfizio di punire Eva per aver indotto quella mezzasega di Adamo a cogliere la mela. In entrambe i casi ci si toglie di dosso il peso dell’idiozia del primo uomo sulla terra e si vive con l’anima leggera, liberi come vuole Gesù Cristo.
A.Cascio – La percossa originale

L’inizo

Spero che i server di wordpress siano resistenti agli urti, altrimenti ho solo perso tempo.

Ho fatto un sogno, un sogno strano, bello, poi brutto, poi di nuovo bello. Avevo il corpo bloccato da una forte tensione emotiva. Avevo sognato tutta la notte mia madre che con quel suo irrispettoso straparlare mentre gli altri dormono non mi ha permesso di passare tutta la mia infanzia a letto. Mi ha svegliato il suono della sua voce e il suono delle chiavi di mio padre. Ricordo che ne aveva una trentina e solo tre ne usava. Un mazzo enorme che faceva sentire la sua presenza già a centinaia di metri di distanza. Ho sognato di svegliarmi a casa mia, mi sono alzato e ho visto delle borse, una rossa, una marrone. Fuori un mucchio di gente di colore stava cucinando, si era sistemata pensando che la casa fosse disabitata. Una splendida ragazza sui sedici anni, mulatta e con gli occhi verdi intenso, vedendomi si spaventa e si copre il viso con una coperta. Le dico: “Chi siete?”
“Sono malata” risponde e io le tiro giù la coperta, l’adagio sul divano in cui è sdraiata e le dico di stare tranquilla. Una bambina, la sorella, mi parla in una lingua sconoscita, ha in mano un fumetto in inglese e io le chiedo se speak english, french, se habla espanol. Ma non sembra capire.
Una signora con la testa fasciata di un capo di seta cucina della carne arrosto, hanno paura che li butti fuori. Non le parlo, ma mi rivolgo alla piccola ammalata e le dico: “Questa è casa vostra, non preoccuparti, troveremo il modo per farti guarire, adesso copriti”.
E di colpo la mia tensione svanisce, mi sento meglio, svanisce il sonno, svanisce la paura, mi tornano le forze e mi sveglio con una gran voglia di amare qualcuno.

-Il denaro è la soluzione a tutto.
-Dici?
-Certo. Cosa ci vuole per viaggiare?
-Il denaro.
-Cosa ci vuole per avere una casa?
-Il denaro.
-Cosa ci vuole per avere donne e auto di lusso?
-Il denaro.
-Otto per otto?
-Il denaro.
-Visto?
AC – La risposta

Io non sono un fumatore, non sono accanito, smetto due anni, poi me ne faccio una, poi dieci, poi niente, ma quando vivo in una casa di non fumatori mi viene una gran voglia di fumare e più sento addosso lo sguardo di chi tiene all’aria pulita e all’immortalità, più sono tentato di scendere giù a quel Tabacchi e comprarmi un pacco di Marlboro e farmi trovare, nel mio ultimo giorno da ospite, immerso nel fumo e nel southern che ho comprato per festeggiare la mia partenza.
Decido, lo faccio, e mentre volteggio nell’aria il mio pachetto sigillato come tutto ciò che tengo in mano più di dieci secondi, Ele mi dice che: “Non lo sai che quella roba uccide?”
Lancio il pachetto contro il suo viso come fosse una palla da baseball con la stessa poesia di Roger Clemens e quello le rimbalza sulla testa e poi cade giù.
“Ma no” le rispondo, “vedi che non fa niente?”
E faccio colazione con una paglia, un bicchiere e uno degli ultimi abbracci sinceri che riceverò quest’anno.
A.Cascio – Milano in fumo

Fine primo tempo

La nuova letteratura sta per arrivare. Ci saremo io, Naspini, Guerri e altri scrittori del “cazzutismo”, genere letterario in cui non ci si perde in chiacchiere da Bar per riempire il vuoto narrativo e cerebrale di certi autori. Ne uscirà uno al mese e vi piaceranno perchè prima sono passati al vaglio da gente che non le manda a dire. Io firmerò per dodici volumetti, uno al mese, una serie chiamata “Tango” in cui uno dei più cazzuti personaggi da me creati stana le spie naziste nascoste tra la gente comune alla fine delle guerra e le uccide, a suo modo.
Vi rimando a www.ilfoglioletterario.com per il resto.
La dirige Sacha Naspini.
Presto le anteprime delle uscite di Gennaio.

Secondo tempo

Dicono: sei cambiato, perchè adesso sei così mentre prima eri colà? E si parla dei fatti della vita che ti portano a deviare i percorsi, si parla della maturità che inevitabilmente modella le idee, di adolescenza, vecchiaia e illuminazioni, di gente e condizionamenti. Si parla, ma la verità è che a un certo punto uno si stanca di essere “colà” e semplicemente prova un po’ ad essere “così” lasciandosi trasportare dagli avvenimenti e i mutamenti, solo per variare sul tema e per non rompersi la minchia con la più sopravvalutata delle qualità, la coerenza che, sì l’ammira chi segue, ma non diverte chi cammina.
A.Cascio – Volsi così colà


Bevete se volete, fatelo fino allo sballo, fumate erba, tirate …
però non dite di essere gente allegra
però non dite di essere felici
però non dite di essere in gamba
però non dite di saperci fare
però non dite di essere tipi svegli
però non dite di sapere stare in compagnia
però non dite di essere profondi
però non dite di essere coraggiosi
però non dite di essere amorevoli
che anche un pezzo di legno o un sasso se lo placchi in oro da vicino sembra aver valore.
E lo sa Dio quant’è piacevole piacere, piacevole piacersi ma ricordate che quelli non siete voi, voi c’avete l’anima di legno, siete poca cosa, avete l’anima di pietra.
Siate quello che non siete con le droghe che volete, però non dite d’essere sinceri, che noi quel grammo d’anima che non fa peso ma sostanza, ce lo siamo guadagnati a pugni duri spalle larghe.
A.Cascio – Elogio a chi sa essere se stesso.


Un tizio entra in una scuola armato e ammazza più di venti bambini sui dieci anni. Io ho scritto e pubblicato Splatter Baby in cui dei bambini di dieci anni entrano in una scuola e ammazzano più di venti tizi. Ai tempi “I quindici di Wu Ming” lo recensirono come “esagerato”, io gli ho risposto che “per una volta volevo che vincessero i buoni”. In America rendono legali le armi quando è illegale e immorale uccidere. Dice: è come smettere di vendere auto perchè è illegale mettere sotto i pedoni. Ma l’auto non è prodotta con l’intento di uccidere. In Domino Games Area scrivo di Lou, un soldato che lavora in una fabbrica di proiettili che viene ammazzato in guerra da un proiettile da lui fabbricato e venduto ai nemici. Bisogna smettere di attaccare i governi e la follia della gente e cominciare ad attaccare i produttori, i dipendenti e gli operai delle fabbriche, i progettisti d’armi da fuoco, perchè è da lì che la morte parte, un proiettile prima di arrivare al cuore di un bambino di una piccola scuola di Newton, passa dalle mani di un padre di famiglia che lo disegna, lo forgia, lo impacchetta, lo spedice, lo vende. Non c’è mai un solo assassino quando qualcuno muore ucciso da un’arma da fuoco, ma noi continuiamo a riempire galere fino a farle scoppiare, un po’ come tapparsi le orecchie per la TV a tutto volume invece di spegnerla. Non basta piangere in diretta presidente. Il mio pensiero va ai bambini di Newton.
Alessandro Cascio

Musica

Nonbody’s Wife
Voce: Roberta
Chitarra: io

 

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