Il mio nuovo romanzo con Demian, la nuova collana de Il Foglio diretta da Naspini e Guerri (anteprime e altra roba)
“Oggi è il Giorno della memoria”.
“Il giorno di che?”
“Il giorno di che, cosa?”
“Cosa di che?”
A.Cascio – Il giorno della memoria
Il Foglio ha deciso di lanciare una nuova “collana veloce”, da fare uscire anche in digitale, di adattarsi ai tempi, per dirigere la collana ha scelto due nomi che con la letteratura ci sanno fare, Sacha Naspini un autore ben noto al grande pubblico http://it.wikipedia.org/wiki/Sacha_Naspini e Federico Guerri. Il motto della collana è “Il tentativo di una vita, l’accenno di un sentiero” (H. Hesse).
La collana si chiamerà DEMIAN.
DEMIAN è una collana che indaga il momento dell’adolescenza, si tratta di miniromanzi stampati in formato tascabile a 4,90 € cartaceo, saranno lanciati anche in formato e-book a 1,99 € e tradotti anche in inglese. In Ebook su:
http://www.amazon.it/Demian-Stagione-Episodio-resurrection-ebook/dp/B00BA39WEG/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1359936995&sr=8-1
In cartaceo a 4 euro su: www.ibs.it e su tutti gli store on line
I DEMIAN saranno organizzati a stagioni – ogni numero sarà un episodio. Ogni 10 episodi uscirà un’antologia (sia cartacea che in e-book). Quindi si avvierà la stagione successiva. Uscirà un DEMIAN ogni 2 settimane. Sarà possibile abbonarsi ai DEMIAN (sia cartacei che in e-book), collezionando le varie stagioni. Per la prima uscita, che avverrà l’11 Febbraio, ci sarò io con “Tango”, la storia di un ragazzo francese che dopo la seconda guerra mondiale stana le spie dei nazisti (che mentre hanno ripreso una vita normale in giro per il mondo) e le uccide. E’ un killer romantico, a volte cinico, prima di ucciderle suona loro un tango al violino perchè proprio una spia (quella che ucciderà nel primo episodio) ha lasciato che una gitana di cui si era innamorato da piccolo (e che ballava appunto il tango che suona alle sue vittime) venisse uccisa. Tango parla di adolescenza, ma come tutti i libri di Demian, non è rivolto a quegli adolescenti amanti dei vampiri e dei lupi, ma a quelli che voglio indagare un momento importante dell’esistenza. Tutti siamo stati adolescenti, per questo la collana si rivolge anche a un pubblico adulto: è poetica, romantica, cruda.
Come scrive Naspini nell’editoriale: “Ho scelto il tema dell’adolescenza perché ho una passione sfegatata per i luoghi indefiniti. L’adolescenza è uno di questi. È soprattutto lì che ci sono i primi strappi belli, quelli devastanti della vita. È lì che si capisce se le fondamenta reggono davvero o se già bisogna rivedere qualcosa. Ti svegli alle cose del mondo, cominci a dare un nome a. Magari sei tutto brutto e incasinato; oppure, durante un mercoledì pomeriggio ti capita un fatto che saprà marchiarti forte, dando una bella rimescolata alle piccole certezze che avevi appena messo assieme. Càpiti qua in mezzo, nella mischia, abbastanza disarmato. Magari t’innamori e non ti vogliono. Magari d’un tratto il tuo corpo pare volerti sfuggire di mano. E tutto il resto. Hai l’indole fresca, il tuo compito sembrerebbe quello di darle la corsa che chiede, eppure ecco già i primi muri. La famiglia. La scuola. Le competizioni naturali dell’età. Allora sgomiti, per ricavarti degli spazi. Questo può significare lotte acerrime, delusioni nucleari. Pianti, magoni, labbra spaccate – ma senza dirlo a nessuno, in casa, dando la colpa a uno sportello, alla bici. Magari, un giorno, ti metti a scrivere su un pezzo di carta, con l’anima fuori dai denti.”
Il mio “Tango” sarà una saga in dodici edizioni, una al mese.
Ricitando l’editoriale: “DEMIAN vi farà fare dei viaggi in queste terre, dove la materia umana è ancora molle, pulsante. Si parte con Alessandro Cascio e David Marsili, due autori che sanno far vibrare come si deve le corde che ci servono per cominciare quest’avventura. Poi diteci se ci siamo sbagliati. A loro l’apertura di DEMIAN. Inoltre.
Ci saranno delle belle sorprese. Già dal prossimo numero avremo un contributo impagabile, sappiatelo. Si tratta di un “certo” Valerio Evangelisiti, forse ne avete sentito parlare. Non aggiungo altro. http://it.wikipedia.org/wiki/Valerio_Evangelisti
Di DEMIAN c’è la pagina Facebook: www.facebook.com/CollanaDemian
Di DEMIAN c’è un blog: demiancollana.wordpress.com (trovate l’articolo di Sacha Naspini, scrittore de I cariolanti e Le nostre assenze)
Di DEMIAN ci sarà un sito.
La collana Damian sarà a tutte le fiere più importanti. L’idea è, a ottobre prossimo (Pisa Book o Lucca Comics) di avere un cofanetto dove raccogliere la prima stagione con un portfolio di illustrazioni e un volume speciale.
Ho deciso di non mettere in questo post l’anteprima del primo episodio (gli episodi sono comunque tutti romanzi compiuti, con inizio, sviluppo e finale) ma qualche chicca speciale tratta dagli episodi che verranno. L’11 Febbraio uscirà il primo episodio della saga, fatelo vivere Tango, leggetelo, noi crediamo lo meriti.
Tiro fuori un pacco mezzo vuoto e mi sforzo di vederlo mezzo pieno.
“Pensavo ti fossi tolto il vizio”.
Un vizio non è più tale se diventa consuetudine e qui a Parigi ci sarebbe più gente in chiesa e più anime pulite se al posto dell’ostia benedissero sigarette.
Prendo un Marlboro e la serro tra le labbra come una tagliola con la zampa di una lepre.
“Questo locale è affollato come l’Inferno, non la troveremo mai”.
“Ci finirai davvero se non la smetti con quella roba”, risponde Maurice con un tono paterno, ma non lo sa che io odiavo mio padre, chiunque esso fosse.
“Per cosa dovrei finirci?”
“Per aver violato il tuo tempio!”
Faccio cenno al barista andaluso di darmi fuego e lui mi fa di no con la testa, dice che no tiene cerillas e che lo siente.
“Poco male” rispondo, “almeno lì avrò da accendere”.
“Ma non avrai le tue Marlboro”.
Tiro aria pura dal filtro e il risucchio mi penetra fino alla lingua, sembra nulla ma l’atto mi calma come un succhiotto in bocca ad un neonato.
“Cosa ti fa pensare che non ci siano sigarette all’Inferno? Probabilmente è lì che le hanno inventate”.
“Le hanno, ma quelli come te saranno costretti a fumarle light e al mentolo per l’eternità”.
Pago il conto a Felipe e gli lascio tre soldi di mancia.
“Cristo santo, preferisco il Paradiso a quella merda”.
Mi porto il pacchetto al cuore perchè l’anima non so dove sia: verrete con me, bambine, a costo di dovermi inginocchiare di fronte a un moribondo per il resto della mia vita.
E mi si presenta lei, finalmente, bella come dev’essere una spia, perchè nessuno farebbe mai confidenze a una befana. Mi chiede se la mangio o ho intenzione di fumarla, la mia sigaretta. Tiene la fiamma del suo fiammifero ferma sulla punta e la sposta quando quella comincia a brillare.
La farò fuori, ma prima mi farò una Marlboro con lei, se l’è guadagnata: lì dove la manderò tra qualche ora, non potrà mai più godere della gioia del tabacco di qualità.
A.Cascio – Da: “Tango” Episodio 2
“Non disprezzare il male, ragazzo, non dannarti troppo per ciò che hai fatto, che il bene ha una bella faccia, un bel corpo e un bel sorriso come quella puttana che hai appena ammazzato, ma come questa mela, invece, marcisce dal cuore e non ti accorgi del suo sapore fino a quando non la mordi e non scopri quali vermi le si nascondono dentro. Se non ci fossero i malvagi come te e me neanche Dio avrebbe valore: senza l’Inferno il Paradiso non ha ragione.”
Pulisce la finestra con un panno che una volta era una camicia, lo ha strappato via di forza a un mobile con sopra un orologio rotto. Chissà dov’ero quando si è fermato, chissà cos’era il mondo allora: è quello che penso sempre quando vedo un’orologio rotto.
“Cristo non sarebbe nessuno senza Giuda e Ponzio Pilato” urla senza il timore che i crucchi lo scoprano, “io non avrei trovato mia moglie se non avessi fatto soffrire decine di amori sbagliati. Le democrazie nascono dalle guerre, Tango, dalle guerre e dalle insurrezioni. Il monumento al generale Foch lo guardo ogni giorno e come me, sbalorditi da tanto onore, lo guardano migliaia d’altri poveracci che da morti non avranno che una lapide e un mazzo di fiori. Ma mentre loro spingono la nuca indietro e ammirano la statua, io ad occhi bassi guardo il basamento ai piedi del cavallo e poi guardo il cavallo. Nessuno starebbe in alto se qualcuno non stesse in basso”.
Mi punta col dito e poi punta se stesso: “Tu e io siamo le fondamenta del mondo, ricordalo. Non disprezzare il male, ragazzo, non disprezzare te stesso, mai”.
Perde di colpo tono e movenze placide e si scaglia contro la sedia in cui stavo seduto un minuto prima: “Ma sopratutto non disprezzare me” dice, “se non vuoi che ti spacchi la mandibola con il calcio del mio fucile”.
Alessandro Cascio – Da: Tango, Episodio 2
Ricordate, l’11 Febbraio in librerie, IBS, tutte le librerie on line, ai festival del libro di tutta Italia e su Amazon in tutti i formati eBook anche in lingua inglese.
Attualità, cinema e altra roba
Dice che La Repubblica ha criticato i doppiatori perchè in un cinema di Roma Django sottotitolato ha fatto il bum. Dice che noi italiani dobbiamo vederceli in lingua originale, i film, così impariamo l’inglese, come in Norvegia e in Danimarca.
Io dico che se un paese non conosce l’inglese, non gli puoi dare un film in slang americano (io parlo inglese, ma non capisco i film americani, non abbastanza da seguirli come dovrei). Se poi gli metti i sottotitoli lo traduci comunque, quindi a che pro? Per spingere gl’italiani a imparare l’inglese? E’ cinema, uno ci va per rilassarsi, non per imparare una lingua, per quello esistono corsi appositi, esistono gli anni sabatici, esiste la tresca con la straniera al mare, esistono i giochi della Clementoni.
T’immagini con che faccia uscirebbero i ragazzi dal cinema?
“Hey, andiamo a vedere il nuovo di Tarantino?”
“No, oggi non ho studiato, mi sa che faccio sega”.
O che so:
“Ale, svegliati che devi andare al cinema!”
“No, Ma, credo di avere la febbre”.
E lì giù a strofinare il termometro nel lenzuolo per far salire la temperatura e scansarsi quel maledetto film.
E se ci vai con qualche amico più caciarone o con la ragazza che vuole pomiciare?
“Hey, mi sono perso un pezzo. Che ha detto il tizio con la barba?”
“Che vuole comprare il tizio negro”.
“E che ha detto il tizio a cavallo mentre tu mi dicevi che il tizio con la barba vuole comprare il tizio negro?”
“E che diavolo ne so, stavo dicendoti che il tizio con la barba ha detto che vuole comprare il tizio negro!”
Così ci si sporge in avanti e si chiede a uno spettatore a caso:
“Scusi, cos’ha risposto il tizio a cavallo al tizio con la barba che vuole comprare il tizio negro?”
“Ha risposto che il tizio negro non è in vendita”.
“Ah grazie”
“Prego, mi scusi lei però, cos’è che ha ribattuto adesso il tizio con la barba che vuole comprare il tizio negro al tizio a cavallo che dice che il tizio negro non è in vendita?”
“Non lo dica a me, io stavo ascoltando lei che mi diceva che il tizio a cavallo ha risposto al tizio con la barba che vuole comprare il tizio negro che il tizio negro non è in vendita”.
Così lo spettatore si sporge anche lui in avanti e chiede a un altro spettatore a caso: “Scusi, cos’è che ha ribattuto il tizio con la barba al … ?”
“Oh, i’m sorry” risponde quello, “i dont speak your language!”
Così lo spettatore dice “grazie” e torna a vedere il film credendo che il tizio con la barba abbia ribattuto al tizio a cavallo che non voleva vendergli il tizio negro, che era dispiaciuto ma non parlava la sua lingua, il che è assurdo, visto che sono entrambi americani e stanno dialogando da dieci minuti abbondanti. Ma poi dei tizi sparano ad altri tizi e bang bang, sangue e cervella dappertutto e splash, si sparpagliano per il terreno e allora uno non ci pensa più, perchè i rumori fortunatamente sono tutti nella stessa lingua.
Alessandro Cascio
Quando una donna prende in mano le redini della vita di un uomo e decide di sistemargli casa, succedono situazioni come queste.
“Cristo santo, non trovo le forchette”.
“Hai guardato nel portaposate?”
“Portache? Io non ho mai avuto un portaposate”.
“Sì che ce l’hai, è nel cassetto del mobile delle stoviglie”.
“Non esistono mobili per le stoviglie”.
“Sì che esitono, ce n’è uno nella sala da pranzo”.
“Credevo fosse un soggiorno.”
“Hai la vaga idea di cosa sia un soggiorno? Il mobile è all’angolo”.
“Quello? Io pensavo fosse un porta CD. E dove diavolo hai messo i miei CD?”.
“Nel porta CD.”
“Oh Cristo santo … la mia Ganja”.
Quando un uomo prende in mano le redini della vita di una donna e decide di sistemarle casa, succedono situazioni come queste.
“Madonna Santa, non trovo le forchette”.
“Sono nel porta CD, in soggiorno”.
A.Cascio – Uomini donne e forchette
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Touch and splat, il fumetto, edizioni ESC/Il Foglio con la prefazione del maestro del cinema Ernesto Gastaldi (sceneggiatore di C’era una volta in America e Pizza Connection) ora anche su: