Siate concreti: sognate! – Follie in Agosto (Battute, sketch, foto, scritti, reading e altra roba per un quarto d’ora felice)

On 15/08/2013 by alecascio

“Cristo si è sacrificato per noi” mi dice il colletto bianco.
Picchio con due dita sul bancone e chiedo un whisky doppio: “Bella fatica per uno che sa di essere immortale”.
A.Cascio, Tango Ep. 5Come smontare con una frase un’intera religione

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Proprio poco fa, mentre me ne stavo in piedi s’un Corano pisciando su un mucchietto di piccole Bibbie da viaggio, pensavo a quel tipo che un giorno mi chiese come mai, cesso come sono, c’ho sempre avuto solo splendide ragazze.
“Sono bravo a far uscire fuori dalla loro anima l’emozione più grande che l’essere umano abbia mai concepito” gli ho detto.
“L’amore?”
“Cristo Dio, certo che no” ho risposto: “La pietà”.
Così io e Raja, la mia bellissima ragazza siriana, ce ne andiamo in giro per le cale di Sicilia a dispensare benessere e speranza solo con la pessima ma caratteristica immagine che diamo di noi due mano nella mano. Insiame siamo come la gioconda con il naso a patata.
Ho sempre avuto una repulsione per i problemi, un disprezzo per chi pensa che il mondo sia fatto di vie senza uscita. In realtà la vita ce l’hanno ridotta all’essenziale proprio perchè sapevano che c’avremmo messo tempo prima di raggiungere un’intelligenza animale qualsiasi.
Ricordo che mia nonna, prima di morire in un vicolo di Parigi uccisa dalla sua stessa ironia durante una risata scaturita da una battuta arguta suggerita all’allora sconosciuto Henny Youngman, mi chiese: “Amore mio, cosa c’è che ti turba?”
“Voglio fuggire di qui e andare a vivere in Brasile!”
“Allora devi rimboccarti le maniche” rispose.
“Sì, ma come?”
Si avvicinò a me, svoltò le lunghe maniche rovinate della mia invernale camicia a jeans e disse: “Così, ecco. In Brasile fa caldo”.
La sua teoria è la mia ed è semplice: hai fame? Mangia. Hai sete? Bevi. Vuoi andare in Brasile? Vacci. Finisce un amore? L’amore è un ciclo, come le mestruazioni e proprio come quelle provoca sbalzi d’umore, ma va e viene. Non puoi avere le mestruazioni per sempre.
Stai per morire? Muori. Sai a quanto andrebbero gli affitti se nessuno morisse a sto mondo? La vita è un ciclo, proprio come le mestruazioni, non puoi averle per sempre. Non hai da mangiare? Coltiva patate e mangiale. Coltiva pomodori e mangiali. Tira un sasso a un gatto e accendi un fuoco, i gatti hanno lo stesso sapore del coniglio, solo che sono più stupidi e si fidano delle tue coccole.
Vieni qui micio micio e sbam, un colpo secco.
Hai la febbre? Mangia le arance. Non ti piace il tuo naso. Vai dal chirurgo. Hai le mestruazioni? Non lamentarti, le mestruazioni in fondo sono come l’amore e la vita.
Io e la mia ragazza Raja, viviamo felici, ogni mattina scriviamo un elenco delle cose che vorremmo fare entro il giorno. Di solito la prima cosa che scriviamo è: “Scrivere un elenco delle cose che vorremmo fare durante il giorno”.
E’ già siamo avanti di un passo.
Fidatemi di me, la vita è troppo breve per stare a pensarci, non fate della positività spicciola, siate concreti: sognate.
La sapete quella della tartaruga e della farfalla? Come potete saperla se me la sto per inventare.
C’era questo vecchio mago che si recò in viaggio in Tailandia e dopo aver girato un filmino porno con due tansgender minorenni li ripagò con un desiderio. Il primo chiese di diventare una farfalla.
“Voglio essere bello, colorato, volare tra un fiore e l’altro, planare nell’aria”.
“E tu?” chiese il vecchio al ragazzino coi capelli finti biondi che stava per rimettersi le mutande.
“Una Chelonoide nigra”.
“Dio santo” rispose l’amichetto: “Ma chi cazzo vorrebbe mai essere una tartaruga grigia, lenta e vivere nel fango?”
“Io” echeggiò la secca risposta del biondino nella sudicia stanza del Motel “Xngkh̒ phra yesū khris̄t̒”.
Così il vecchio esaudì i loro desideri e si recò in Vietnam.
Dopo un paio di giorni, il biondino, immerso nel letame, riuscì a voltarsi finalmente verso l’amico e gli chiese: “Allora? Come va la tua splendida vita da farfalla?”
“Alla grande” rispose la farfalla, e morì.
Ecco, è pressopoco come un biondino frocio minorenne della Tailandia che dovete prendere la vita: potete prenderla nel culo, ma prima o poi verrà il vostro turno e la darete. Abbiate pazienza.
Alessandro Cascio – Siate concreti: sognate!

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Avrete notato la mia assenza. Mi scuso con i miei lettori, ma sono stato inghiottito da un vortice e non riesco a tirarmene fuori. Ero al mare l’altro giorno, del resto vivo in Sicilia, ero a pochi passi. Di solito mi reco in una caletta solitaria nei pressi di Villagrazia di Carini, ma quella maledetta mattina ho deciso di cambiare zona e mi sono ritrovato nel bel mezzo di un immenso Fitness Center a cielo aperto. Addominali scolpiti dappertutto, ragazzotti dai venti ai quaranta che sfoggiavano tartarughe che sembrava di essere alle Galapagos durante lo schiudimento delle Chelonoidi. No, non sapevo neanche io cosa fossero, l’ho cercato adesso su wikipedia per far colpo con qualcosa di erudito. Il mio amor proprio era già in auto e suonava il clacson esortandomi ad andar via da lì quando mi sono accorto di non avere un fisico adatto alla società da spiaggia del 2013.
Da quel giorno non esco più di casa, prendo di tutto, caffeina, integratori di proteina, pectina, efedrina, carnitina, ovo maltina, tutto ciò che finisce in ina io lo ingurgito ma nulla, il mio addome non ha avuto alcun mutamento. Non sei nessuno oggi, se non hai un addominale scolpito, sei un reietto, sei guardato storto, neanche Nara Camicie fa più taglie forti per uomo, il mondo è fatto a misura di addome piatto. Non esco di casa, non mangio, non bevo, non scopo neanche più, trascuro il mio lavoro e la mia famiglia, picchio la mia donna, picchio i miei cani, so di avere un problema, so che la mia ossessione mi sta divorando giorno dopo giorno, ma non riesco a smettere. Vi lascio, acqua e limone, pompelmo rosa, caffè e bresaola, poi altri duecento addominali. Me la caverò, credetemi, me la caverò, è solo questione di tempo e a Natale sfoggerò la mia parete addominale scultorea e dovrete venirci in spiaggia a Natale, vi coprite per bene e ci venite, perchè altrimenti vi ci porto io a calci nel culo. Scusate, è la caffeina che fa effetto, non volevo offendervi.
A.Cascio

E adesso: La raffica di sketch!

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“Sei davvero come nelle foto?”
“No, in realtà io sono tridimensionale”.
AC

Mio cugino, cuore di cane, l’hanno messo in galera. E’ un po’ sordo per via della guerra in Afghanistan così gli ho fatto io da orecchio.
“Allora? Cos’ha detto il giudice?” mi ha chiesto.
“Ti ha dato vent’anni”
“Ah sua giustizia” ha sorriso, “lei mi lusinga, ne ho trenta ma mangio molte verdure”.
AC

“Mi manchi” dice e corre verso di me.
“Mi manchi” grida e si allontana da me.
“Forse se stessi un attimo ferma” le rispondo e finalmente la becco in pieno.
AC

Vi racconto una barzelletta sugli animali.
Fattoria Belleville.
Ci sono due galline in un pollaio.
Una gallina dice all’altra: “Hai fatto le uova questa sera?”
E l’altra: “Occristo, ma parli anche tu? E si può sapere perchè per tutto questo tempo ci siamo detti solo coccodè?”
AC

Al conservatorio insegnano a fare le marmellate.
AC

Quando ti dicono che il tuo contributo è stato come la ciliegina sulla torta, vuol dire che sei stato stucchevole, inutile e un probabile scarto?
AC

Cristo Dio! Vuoi un frappuccino da Starbucks? Non costruirne uno qui, vai in California. Vuoi Dysneyland? Non costruirne uno a Paris mon amie, vattenene in California. Vuoi surfare? Non andare al simulatore dell’acquapark, vai in California. Vuoi le piramidi? Vai in California, non ci sono le piramidi, ma cazzo s’è bella la California, che cazzo ti frega delle piramidi.
A.C.

Mai fidarsi di un ristorante cinese di fronte a un negozio di pompe funebri.
A.C.

Dio ha dettato le sue regole a Mosè perchè le tramandasse al popolo ebraico, la parola di Dio è stata scritta da uomini da lui ispirati, Dio ci parla tramite la bocca dei preti, agisce tramite le azioni degli uomini buoni, ci ha salvato per mezzo di suo figlio, ci lascia libero arbitrio … sarà anche onnipotente, ma è l’apatia che lo frega.

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Stanotte ho sognato di morire.
C’ero io che saltellavo di fronte a un San Pietro barbuto e annoiato con al collo un mazzo di chiavi enorme.
Mi dice: “Cos’hai da ridere tanto ragazzo?”
“Sto andando in Paradiso” rispondo: “Cosa dovrei fare?”
Si spinge di qualche centimetro in avanti e mi chiede: “Ah sì? E come pensi che sia il Paradiso?”
“Un luogo pieno di verde, spiagge indimenticabili, splendide donne, sesso a volontà, cibo a volontà, musica, tanta musica e poi ancora mari cristallini, animali di ogni tipo, colori e … il resto non l’ho neanche immaginato, voglio scoprirlo da solo”.
Scuote la testa, prende una chiave blu dal mazzo e mi dice: “Quella si chiama Terra ragazzo”.
Poi mi spinge al cancello e mi urla: “Stanza 77, secondo piano, il bagno è quel secchio rosso accanto al cucinino!”
A.Cascio – Tango Ep.4 – Il paradiso

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De Gregori, Fiorella Mannoia, ricchi e famosi, proprietari di terre e ville, hanno invitato Grillo ad abbassare i tonii. Forse è una questione di timbro, ma esercitarsi non gli farebbe male. Ci mancavano i portavoce coi soldi adesso, che parlano per il popolo solo perchè sono abituati al contatto con la gente. Ma loro stanno su e noi sempre giù, ci sarà pure un motivo. Io a Grillo proprio non ce lo vedo a usare toni pacati, anche perchè … per quale motivo dovrebbe usarli?
Potremmo però spronarlo al savoir faire, potrebbe dialogare con Napolitano pressapoco così:

“Mi perdoni Presidente, visto che ancora non ci hanno servito il dolce, se mi permette avrei un’idea per ammortizzare la crisi nel paese, per ridurla giusto di un minimo. Lei per esempio potrebbe gentilmente ridursi lo stipendio da 250.000 euro al mese a … decida lei quanto.
Sa, non vorrei paragonarla ad alcunchi, so perfettamente che ognuno di noi è unico sia umanamente che professionalmente, ma ci sono pensionati che prendono 300 euro scarsi e possono mangiare soltanto una volta al giorno. Lei prende 446 euro al minuto e questo divario potrebbe infastidirli, anche se non credo arriverebbero mai alla maleducazione, sono pur sempre figli dei suoi tempi. Ah, quanto la rimpiango quella sobria disciplina.
Se mi è permesso, ma lo chiedo con il dovuto garbo, potrebbe per favore spingere affinchè vengano dati alle piccole imprese quei quaranta milioni di euro che il governo ha rifiutato di dare? Stavo pensando, pensiero del tutto discutibile per carità, che si potrebbero togliere quei 90 milioni di euro di pensioni illustri agli ex presidenti e senatori. O no, forse tutti sono troppi, è una richiesta sfacciata, ma è possibile che riescano ad arrivare a fine mese anche con cinquanta. Le nostre tasse sono quelle che sono, vogliate perdonarci se non possiamo rendere pieno omaggio alla vostra persona, siamo una società di artisti e manovali, quel poco che diamo lo diamo con amore.
Ma prego, si serva pure, ottima scelta questo dessert, ne prenderei uno anch’io se non fossi a dieta.
Io sono contro il suicidio e quegli 80 poveruomini che si sono tolti la vita per via della crisi non li giustifico, ma se evitassimo quel 30% in più di suicidi l’anno, avremmo comunque il 30% in più di tasse, ci si potrebbero campare un paio di parlamentari, tre a voler essere stretti. Ah, mi sono dilungato come sempre, è un vizio che ho fin da bambino, Presidente, non volevo annoiarla, il mio era solo un modo bonario di fare conversazione costruttiva.
Continui pure a … mangiare.
La ringrazio per il suo tempo, anche se in questi dieci minuti lei ha guadagnato 4600 euro, sono convinto che la qualità conta più della quantità.
Hanno già portato il conto. Ladri, ha ragione, non metteremo più piede in questo ristorante. Ma non si preoccupi, faccio io. Lei ordini pure il caffè”.

A.Cascio – Ristorante Italia

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Ogni giorno miliardi di donne soffrono pene insopportabili, si chiudono al mondo e fanno fatica a svolgere una normale vita in società. La Tv ci mostra il loro dolore, le loro frustrazioni, ma nonostante tutto la comunità scientifica sembra tapparsi gli occhi. Dobbiamo sostenere quei pochi ricercatori che oggi lottano contro il fastidioso prurito intimo femminile. E’ ora di dire basta.
AC – A.I.P.I- – Associazione italiana prurito intimo

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Finalmente, dopo anni di lotta continua, siamo riusciti a organizzare il primo campionato olimpionico di morto a galla. Mio zio Filippo è riuscito a stare per 15 ore di seguito in posizione nonostante le onde, stabilendo il primo record mondiale. Il problema è che a un certo punto abbiamo cominciato a sentire un puzzo che non era quello solito di zio Filippo, che comunque puzzava tanto di suo e dopo che il giudice ha scoperto che lo zio era davvero morto, ha annullato il record. Ha vinto un tedesco. Inutili sono stati i nostri ricorsi: il regolamento era chiaro, si deve fingere, se muori sul serio sei fuori. Così lo abbiamo imbalsamato e lo abbiamo iscritto alle paraolimpiadi che però non accettano i diversamente vivi, quindi dovremo ricorrere in appello perchè anche nello sport si fanno discriminazioni. Per ora ci portiamo lo zio in giro per i tribunali sportivi ed è difficile perchè dopo che il morto va in cancrena comincia a perdere pezzi, roba vischiosa, la gente scivola, si lamenta, ma non smetteremo mai di lottare fino a quando la società non accetterà il fatto che anche i deceduti devono essere liberi di svolgere attività fisica agonistica.
AC – Associazione italiana mortiagalla

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Ho il corpo martoriato da un bicchiere in vetro di caffè, da un floute di scotch e dieci sigarette. Dormo tra gli scatoloni di cartone e la polvere e questa macchina va ancora una meraviglia nonostante i dossi. Se domani mi alzerò ancora vivo prenderò la donna che amo e andrò al mare. Entro in auto e un bip continuo mi dice di allacciare la cintura. La spia mi consiglia di fare benzina e parto. Seguo il navigatore che mi porta da dovunque io sia a dove andrò. Arrivo a casa e mangio del pollo in piedi di fronte al frigo che dopo qualche minuto inizia a lampeggiare. Lo chiudo e cerco di spegnere il forno che mi avverte che il mio toast è abbastanza cotto, l’abbastanza è deciso dagli standard della “Ignis S.p.a.”
Il cellulare mi chiama, mi dice di rispondere a un numero anonimo, lo lascio lì dov’è e mi metto al pc. Va lento, un banner mi spinge ad aggiornare i plug in e io tutto avrei pensato, credetemi tutto, ma non che un giorno avrei preso consigli dagli oggetti.
A.Cascio – Bonne nuit

 

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La verità, suppongo, è che a nessuno di noi frega un cazzo del prossimo, ma non sta bene dirlo.
Nessuno di noi vuole rinunciare alle scarpe da tennis made in Vietnam, ai cellulari con il Coltan congolese, alle dozzine di cose che usiamo ogni giorno fabbricate da gente che lavora in condizioni disumane, ai diamanti quando possiamo permetterceli, alla luce accesa anche quando non ce n’è bisogno, a quell’acqua che scorre mentre rispondiamo a una chiamata e che in alcuni paesi disseterebbe un paio di bambini per un paio di giorni, ai jeans invecchiati che per produrli si muore di silicosi, ai bassi prezzi che anche se per abbassarli qualcuno vive di stenti, meglio loro che noi: non sappiamo rinunciare al sushi o al tonno di sottomarca anche se tra quarantanni si estingueranno i tonni. Noi usiamo prodotti testati su animali e ci dichiariamo animalisti e se ci caschiamo è solo perchè siamo ignoranti e allora va bene, la coscienza è pulita. Un’ora del nostro tempo vale un’estinzione, un decesso, una malattia, una povertà altrui e allora va bene, perchè non lo sappiamo e gli stupidi vanno in Paradiso.
A nessuno di noi frega un cazzo del prossimo e chi ne ha coscienza è il cattivo. Noi non portiamo le nostre coperte da buttare ai senzatetto, noi, dico, la massa, non lo facciamo e se lo facciamo per un paio di volte nella vita, giusto per poter raccontare di non far parte del mucchio e magari commentare post come questi con una nostra buona azione. Non possiamo, ci diciamo, mentre riempiamo le auto di benzina e ci lamentiamo delle guerre nei paesi arabi: noi scopiamo e ci dichiariamo vergini all’altare, andiamo al gay pride ma speriamo che nostro figlio sposi una bella donna e ci dia un nipotino, noi sputiamo sulle banche e mettiamo i soldi in banca, sputiamo sui politici e paghiamo le tasse, sputiamo sulla Tv e guardiamo la TV, noi chiediamo lo sconto a chi non ha scelta se non quella di scontare: al marocchino, al muratore che lavora in nero, al falegname che lavora in casa, al fruttivendolo che altrimenti gli marcisce la verdura, al sarto extracomunitario senza cittadinanza. Siamo contro lo sfruttamento delle donne ma ci vediamo bene dal farci avvicinare da una puttana, siamo contro la droga e ghettizziamo i drogati, preghiamo per i malati terminali ma non andiamo a trovarli in ospedale. Perchè il nostro tempo, che lo passiamo dormendo o a girarci i pollici, è l’unica cosa che abbiamo e siamo come un guerriero che mostra fiero la sua possente spada senza avere mai combattuto, siamo come una pistola a salve, a noi basta la forma e il botto. Il nostro tempo è una pistola a salve.
Il panda si estinguerà, il koala anche, ma: chi lo ha mai visto un panda, chi lo ha mai visto un koala? Per me è come se non fossero mai esistiti.
Che muoiano pure.
Però l’ipocrita mica si estingue.
A noi piacciono i legni pregiati e gli angoli di verde nelle nostre città.
A.Cascio

Di giorno mi abbronzo di notte mi sbronzo. Anonimo

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Oggi c’erano dei russi al paese mio. Qui è pieno.
Stanno facendo il tour della mafia, lo fanno spesso, vanno a vedere i paesi del Padrino, Corleone per Riina, Montelepre per Giuliano e poi i luoghi di Buscetta, Provenzano. Visitano tutti i luoghi delle uccisioni illustri.
Una coppia si ferma e mi chiede: “Excuse me, for Corleone?”
Gli spiego che qui abbiamo un volto scimmiesco perchè siamo arretrati, che io non lo so dove si trova quel paese, ma nessun altro potrà dirglielo perchè qui si parla solo il dialetto, neanche l’italiano, figuriamoci l’inglese.
Gl’indico un tizio, anziano, vende roba usata, uno che la famiglia ha decimato decine di altre famiglie prima di essere a sua volta decimata.
“Vede quel negozio lì? Entrate e dite ‘chi minchia voi, chi minchia ci talii frocio e muffutu, ti tagghiu i cannarozza Corleone’”*
La donna se lo annota, stiamo lì a chiacchierare e a ridere perchè non sanno ripetere bene la frase, poi quando ci riescono li saluto calorosamente.
Non so se siano mai usciti dal negozio di Miccichè, ma una cosa è certa: stasera il mio paese sarà di nuovo sulle reti nazionali.
AC

* che minchia vuoi, che minchia guardi omosessuale e traditore/spia, ti taglio la gola

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Sto leggendo dei libri. Ho pensato che visto che li scrivo dovrei anche leggerne qualcuno ogni tanto.
Stavo giustappunto leggendo di una bambina, credo sia una storia vera, che ha avuto una brutta avventura e ne è uscita illesa.
Però a un certo punto mi sono detto: “C”è una nonna anziana che ha avuto la brillante idea di andare a vivere da sola in un bosco infestato di lupi, una mamma che decide di mandare dalla nonna un’adolescente che ama canticchiare ad alta voce, le dà pure un cesto con dentro un torta fumante e appetitosa e la veste di rosso acceso. Va bene le tragedie, però Cristo Iddio, certa gente se la cerca!”
AC

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Sto leggendo dei libri. Ho pensato che visto che li scrivo dovrei anche leggerne qualcuno ogni tanto.
Stavo giustappunto leggendo di una bambina, credo sia una storia vera, che ha avuto una brutta avventura e ne è uscita illesa.
Però a un certo punto mi sono detto: “C”è una nonna anziana che ha avuto la brillante idea di andare a vivere da sola in un bosco infestato di lupi, una mamma che decide di mandare dalla nonna un’adolescente che ama canticchiare ad alta voce, le dà pure un cesto con dentro un torta fumante e appetitosa e la veste di rosso acceso. Va bene le tragedie, però Cristo Iddio, certa gente se la cerca!”
AC

You dream, you fly, you do carriers and then … SBAM .. arrive the love to strongs your life like a cacciators with a bird in the forest.

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Domani uscirò con la donna della mia vita, anche se lei ancora non lo sa.
Sì, sa che usciremo assieme, sa anche di essere donna, sa che io ho una vita, che quella vita è mia, sa che inevitabilmente arriverà il domani …
Il problema, mio e di tutti gli umani da interminabili generazioni, è mettere insieme tutto questo sapere e ammassarlo in un solo concetto che, un giorno, un genio ha sintetizzato in una due paroline legate l’una all’altra da una T e uno O: turbamento psichico.
A. Cascio – T.P.T.

Tra i regali del mio secondo diciottesimo compleanno, un set di gonnelle da bagno per uomo che ti permettono di accogliere la gente in casa tua completamente nudo senza per questo essere arrestati o accusati di tentato stupro come di solito succede a tutti voi. Non vi succede? No, neanche a me, era per dire.

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Voglio che mio figlio sia uguale a me. Non nell’aspetto, per quello lascerò fare a mia moglie. Voglio che ogni giorno ringrazi il cielo per avergli donato la vita, che lo ringrazi per ciò che ha, per la speranza, il dono più grande tra i piccoli doni è quella: la speranza.
Ma deve farlo non per paura della morte, non in seguito a un lutto o a un male, non sarà degno abbastanza se amerà la vita per quello. Deve amarla perchè ha compreso e deve comprendere fin da piccolo che prima di nascere eravamo materia organica dispersa nel mondo e che da morti saremo la stessa cosa. Eravamo morti tutti prima di venire al mondo.
Se sarà felice per il puro gusto di esserlo, allora gli darò il mio cognome, altrimenti lascerò che se ne metta uno a piacere.
Tango (Il Foglio Edizioni) lo trovate assieme a tutti i miei romanzi su ibs.it, amazon, lafeltrinelli.it, inmondadori, www.ilfoglioletterario.it e nelle librerie autorizzate.
In ordine dovunque, in qualsiasi libreria.

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Touch and splat, il fumetto, edizioni ESC/Il Foglio con la prefazione del maestro del cinema Ernesto Gastaldi (sceneggiatore di C’era una volta in America e Pizza Connection) ora anche su:

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