L’amore non esiste – Renzi’s song e piccolo post distensivo sulle cose della vita

On 22/01/2015 by alecascio

L’amore è solo una semplice emozione, è una forma di comunicazione e come tutto ciò che riguarda il sentimento, la relazione tra esseri umani, bisogna esserci portati. Non si impara ad amare. E’ un complesso intreccio di cultura, vissuto e passione e ad esso si possono preferire mille altre azioni che danno la stessa o maggiore soddisfazione. Il ballo, la musica, l’arte, il viaggio, la solitudine, la lettura, il cibo, la scienza. L’amore non è un istinto primordiale, non è un riflesso incondizionato, non ci è stato donato per natura come l’accoppiamento, la creazione, l’accudimento, l’autoconservazione. Quindi, se non sapete amare non comprate amore in pillole per mettervi al passo con gli standard degli altri, semplicemente fate altro, dedicate il vostro tempo a qualcosa che vi soddisfi veramente.
Mi si strofinò addosso, era fuori controllo, bagnata come se Gazzè e Jovanotti avessero avuto una lunga conversazione tra le sue gambe.
“Mi ami?” mi chiese.
“Se ti amassi non saremmo in un bagno del treno a scopare su questo lavandino”.
Mi accarezzò il viso e mi venne un brivido lungo la spina dorsale dell’anima e la piegò fino al ribrezzo: “Non sai mischiare amore e sesso, è così? Molti uomini non ci riescono”.
Amore e sesso: è come servire peperoni su un letto di cioccolata.
Ruvido e forte sono la vetta della passione e il contrario di tenero e dolce, la vetta dell’amore. Allora dimmi Justine, quale uomo potrebbe accarezzarti e poi sbatterti, compiere due gesti così opposti tra loro, se non un ubriaco o uno psicotico su un treno. Il sesso è frutto del desiderio e l’amore invece, appartenenza. Non desideri ciò che ti appartiene, quello lo custodisci. E’ un salto nel vuoto e il vuoto non cerchi di comprenderlo: ti affascina, ti terrorizza, ti uccide o lascia che ti perda.
Così le mostro perché gli uomini non comprendono le donne, perché se l’avessero fatto si sarebbe interrotta la procreazione.
L’empatia, Justine, è un aborto fatto di parole.
“Ti voglio dentro, subito” urla.
Me lo diceva sempre mia madre.
Gridando dal balcone, quando calava il sole e io ero ancora a gironzolare con gli amici.

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Caro figlio mio, ci sono delle cose che voglio insegnarti di questo mondo prima che tu nasca, in caso non dovessi esserci più.

Non picchiare mai una donna … se non ce n’è motivo.
Non prendertela con ebrei e musulmani solo perché sono di un credo differente … prova a convertirli all’ateismo.
Non sniffare cocaina … se è giallastra, vuol dire che è tagliata con antibiotici.
Usa sempre il preservativo … quando vai a puttane.
Non fare il bullo … con chi è più grosso di te.
Non andare allo stadio per scontrarti con ultras … di squadre che occupano gli ultimi tre posti in classifica.
Rispetta tuo padre e tua madre … fin quando dipendi economicamente da loro, ti converrà.
Non guidare dopo aver bevuto… tratti troppo lunghi ti fanno passare la sbronza.
Non dire mai bugie … se sei collegato a una macchina della verità dei servizi segreti americani.
Rispetta gli omosessuali … e tutte le persone con problemi di personalità.
Non insultare gli invalidi … specie i sordi, non possono sentirti.
Rispetta chi lavora sodo … perché sono quelli che deruberai quando ne avrai bisogno.

Oriana Fallaci – Da. Lettera a un bambino mai nato

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- E poi finita la cena mi ha detto che era incinta e da allora fu tutto in giramento di testa, un continuo vomitare.
- E’ normale, capita alle donne incinta
- No, no, ero io che vomitavo.

Secondo uno studio dell’Università dell’Iowa, il 74% delle statistiche sono errate.

Un sacco di storie d’amore sono iniziate con un “ti avevo detto di non venirmi in faccia, coglione”. E un sacco sono iniziate nel mio divano in pelle color nocciola. O almeno io pensavo fosse color nocciola fin quando non mi è venuto in mente di passarci sopra una pezza.

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E adesso musica:


Sior Presidente scusi l’attimo di sincerità
Ma non mi è chiara una parola e forse concederà
Un chiarimento comprensibile a chi non ce l’ha
La vostra laurea in dialettica e in razionalità

Mettiamo caso dunque ch’io sia il solo scemo a parlare
Avrei comunque il mio diritto di poter dissentire
La sua parafrasi stilistica dell’economia
Perché in tal caso avrei da dichiarare anch’io la mia

Io faccio quello che so fare per tirare a campare
C’ho cento rate sulle spalle e finirò per pagare
Da quell’inferno, in cui, lo ammetto, spero presto di andare
A meno che non ci sia il suo governo lì a comandare

E campo figli moglie e suoceri con peso e sudore
Quindi risparmi frasi facili e mi spieghi per bene
Cos’è che ha in testa veramente e sia sinottico e breve,
ch’io c’ho la terza media ma vado comunque a votare

Sior Presidente fortunatamente non sono solo
C’è qui un cristiano che s’è detto più confuso di me
Sarà che siamo scemi in due e non afferriamo perché
Capiamo solo fischi e cavoli e siam pieni di se

Se lei per caso rinunciasse solo a qualche bugia
Sarebbe facile fidarsi della sua ideologia
E se mangiasse pane e cacio qualche volta con noi
Le mostreremmo quanto è facile convincerci poi

Che siamo in tre su questa piazza a volerla ascoltare
Ma più lei parla e più ci sembra che ci voglia stordire
Con fischi e cavoli e pirotecnicismi verbali
E forse è il caso di chiarirne finalmente il valore

Perché se siamo quattro in piedi ci sarà una ragione
Forse non ci sentiamo complici della sua opinione
E se non è d’accordo forse non sa la sua funzione
allora s’alzi dal suo trono e se ne vada in pensione

anche se forse con i soldi che s’è messo da parte
potrebbe vivere cent’anni in uno chalet su marte
e scrivere le sue memorie raccontando di come
ci ha rifilato fischi e cavoli alla televisione

Sior Presidente scusi l’attimo di sincerità
Ma non mi è chiara una parola e forse concederà
Un chiarimento comprensibile a chi non ce l’ha
La vostra laurea in dialettica e in razionalità

Mettiamo caso dunque ch’io sia il solo scemo a parlare
Avrei comunque il mio diritto di poter dissentire
La sua parafrasi stilistica dell’economia
Perché in tal caso avrei da dichiarare anch’io la mia

Noi non amiamo le armi e preferiamo donne e pallone
Con le parole anche se semplici si può ragionare
E se qualcuno spara è sempre per la disperazione
Di non trovare nella logica una soluzione

Sior presidente siamo cento bocche in piedi a cantare
Un coro che le converrebbe per lo meno ascoltare
Richiami al gregge quei fantocci della sua polizia
Che d’ora in poi ci penseremo soli a far pulizia.

Sior presidente siamo cento bocche in piedi a cantare
Un coro che le converrebbe per lo meno ascoltare
Richiami al gregge quei fantocci della sua polizia
Che d’ora in poi ci penseremo soli a far pulizia.

Alessandro Cascio

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