Ho smesso di scrivere romanzi

On 15/06/2015 by alecascio

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Ho smesso di scrivere romanzi perché non è più tempo, né per me, né per questo mondo. Dopo quindici anni e quindici libri pubblicati ho rifiutato gli ultimi due contratti perché non ne avverto più il bisogno, né di storie, né di editori.
Ho smesso di scrivere romanzi perché qualsiasi cosa tu possa scrivere, non susciterà mai più entusiasmo del video di un cane che guida un’auto postato su youtube, non avrà mai più seguaci di una bambina che spacca noci con la fronte.
Ho smesso di scrivere romanzi perché la visione romantica che avete tutti della letteratura, nel circuito editoriale non esiste più da cinquant’anni.
Ho smesso di scrivere romanzi perché col mio articolo “Bukowski in cerca di editore” ho dimostrato che anche il più noto libro del vecchio Hunk verrebbe rifiutato dai redattori moderni. Ho smesso di scrivere romanzi perché un tempo avevo il fuoco dentro ma adesso si è placato. Ho smesso di scrivere romanzi perché non si fa differenza tra il racconto di una massaia e quello di un reduce di guerra, basta che funzioni. Ho smesso di scrivere romanzi perché sono stato sostenuto da centinaia di persone che s’erano dette pronte a creare con me un villaggio del popolo underground che sostenesse la letteratura nascosta, ma alla fine ho scoperto che l’unico loro scopo era quello di pubblicare un selfie su un manifesto pubblicitario.
Ho smesso di scrivere romanzi perché non sono mai stato uno scrittore, in quel mondo c’ero finito per caso, quando una mia ex spedì a mia insaputa un mio scritto ad un premio internazionale di letteratura francese e vinsi.
Non ho mai proposto lavori a nessuno, me li hanno sempre richiesti: per questo ho smesso di scrivere romanzi, perché in realtà non ho mai desiderato ardentemente pubblicare qualcosa. Ho smesso di scrivere romanzi perché non esiste più la gavetta, il piccolo mondo letterario nascosto che portava alla ribalta solo gli scrittori sudati e sporchi, coi calli ai piedi e i visi stanchi.
Ho smesso di scrivere romanzi perché in Italia vengono pubblicati più di 300 titoli al giorno e molti finiscono al macero. Ho smesso di scrivere romanzi per rispettare la natura. Ho smesso di scrivere romanzi perché ho scritto più di 5000 pagine ed è più di quel che avrei voluto dire al mondo. Ho smesso perché conosco altri modi di esprimermi, perché amo dormire, perché se chiudo gli occhi e suono il mio piano, mi sento immenso. Su un giornale, in radio, in Tv, mi sento invece stupido e basta.
Ho smesso di scrivere romanzi perché non puoi essere in due posti contemporaneamente, o stai seduto a scrivere o corri per il mondo.
Ho smesso perché non ti pagano abbastanza e se i primi a non rispettare il tuo lavoro sono coloro che dicono di credere in te, non potranno mai rispettarti anche gli scettici.
Ho smesso di scrivere perché ho smesso di leggere, perché non trovo più nulla di innovativo e interessante nel mondo letterario.
Ho smesso perché in troppi hanno iniziato e ancora di più, domani, inizieranno.
Ho smesso perché non mi è mai piaciuto veramente, come mai mi è piaciuta la nobiltà letteraria delle fiere e degli indottrinati. Ho sempre vissuto tra puttane, contadini, cani, massaie, ubriaconi e accattoni e con loro voglio schierarmi.
Ho smesso e adesso mi sento libero.

Alessandro Cascio

 

 

 

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