Morte ti colga

On 07/06/2016 by alecascio

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Rosalie, hai questo sguardo da ritardata perennemente ritratto in viso e gli occhi sospesi nel vuoto come di chi è piena di pensieri ma in realtà ne ha solo un paio che fatica a decifrare. E questo corpo avvenente, questa schiena senza sporgenze adipose né scoliosi, quel tuo seno, esempio naturale per un dottorato in mastoplastica sono il lasciapassare perfetto per questa società e tu non ne fai semplicemente parte ma ne sei l’essenza, ad ogni entrata vieni annunciata ed esaltata e ti dirigi verso il centro della sala piena, vuota di un vuoto inconcepibile per quelle come me che non hanno neanche un briciolo della tua bellezza e allora sono costrette a manovrare con cultura e immaginazione gli equilibri ai margini dell’esistenza. Io ti invidio Rosalie, sei tutto quello che sarei se non fossimo costretti ad essere noi stessi e fedeli allo stampo che il cielo ha sorteggiato, ti invidio perché so che perfino il più istruito, nobile e virtuoso tra gli uomini ha bisogno di piegarsi all’erotismo ma mai l’erotismo ha avuto necessità di piegarsi alla virtù e il suddito è chi è chino.
Rosalie hai questo strascico di elettrizzati che ti segue come ogni coda segue l’animale, sanno d’essere figure periferiche come gli intagli a fiori sulle cornici che nessuno nota e ci si meraviglia che qualcuno abbia potuto perder tempo a scalfirli. Ma morirai, Rosalie, tu morirai, arriverà la sventura e smagrirai, la tua fica diventerà nascondiglio per i vermi, puzzerai di vomito e ti ritroverai da sola col vuoto nella mente e l’anima in cerca di un appiglio salita su dal fegato alla spina dorsale fino al cervello a vagare negli spazi immensi del niente mentre il suo richiamo echeggia e rimbomba nelle pareti craniche e gli ritorna addosso come la colomba di Mosè senza che al becco porti ramoscelli. Tu morirai Rosalie e non c’è gloria al mondo che possa soddisfarmi di più, sarò appagata come dopo un amplesso, mi masturberò con ciò che trovo in casa e brinderò da sola come sempre faccio, ma sola è meglio d’esser cadavere, sola è meglio.

A.Cascio – Morte ti colga

 

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