Regionali 2017 – Io non mi vergogno di essere siciliano, non sono mica messinese.

On 06/11/2017 by alecascio

Aggiornamento rapido 8/11: il neodeputato Cateno De Luca, eletto proprio l’altro ieri con Musumeci è stato arrestato oggi.
Chi ben comincia…
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Sicilia.
Abbiamo votato ieri e alle cinque lo spoglio era ancora al 50% dopo quasi 24 ore. Perchè noi siculi siamo così, delicati e romantici, spogliamo lentamente.
Leggo le dichiarazioni di molti siciliani che “si vergognano di essere tali”.
Perfino Il Fatto Quotidiano intitola un articolo con parole grosse: “La vergogna di essere siciliano”.
Io no, non mi vergogno, anzi sono fiero dei siciliani, quegli stessi che hanno reso il M5S il primo partito in Sicilia con il doppio dei voti del PD, 180.000 circa in più di Forza Italia e un mammamia di voti in più di qualsiasi altro partito.
Il Movimento ha ottenuto la vittoria in cinque province rispetto alle quattro del centrodestra di Musumeci. Più di 500.000 siciliani hanno votato contro la vergogna, c’è da applaudirli altrochè, perchè votare contro chi si è sporcato le mani è motivo d’orgoglio.
Se una coalizione di cinque partiti che singolarmente non hanno raggiunto un’unghia dei voti raggiunti dai cinque stelle vince, non è colpa dei siciliani ma della politica del Movimento che è contro le alleanze. Insomma, diciamocelo, un partitino decente con cui allearsi ci sarà pure, pensate che se i grillini si fossero alleati (per ipotesi) con l’ultimo dei partiti del centrodestra, avrebbero vinto.
Allora come mai Cancellieri ha perso se i siciliani non c’entrano nulla?
Grazie ai messinesi (26% di scarto rispetto ai numeri esigui delle altre province).
I messinesi sono tali, saranno anche siciliani sì, ma per prima cosa sono messinesi e trovo ingiusto marchiare una regione per una porzione di popolo che quando dichiari “faremo il ponte sullo stretto”, ti offre la cena e ti ospita dalla zia per una settimana.
Sono suscettibili al ponte sullo stretto, lo sanno tutti, anche il centrodestra che Venerdì (parole di Berlusconi) ha ammesso che “sì, questa volta faremo questo benedetto ponte”.
Certo, già escono i primi articoli sull’intervento della Digos a Messina per via di facce poco raccomandabili che minacciavano la gente ai seggi, ma qui abbiamo tutti un po’ la faccia così, siamo mischiati con popoli incazzati: sicani, romani, vandali, ostrogoti, bizantini, fenici, greci e normanni. Solo per citarne alcuni.
Ai messinesi dico: se comprate i miei romanzi, una parte sarà devoluta per la costruzione del ponte sullo stretto. Se avete amici di Messina, per favore, fate girare.
Il bum di voti lo ha fatto Genovese, un ragazzino di 21 anni, figlio di un condannato a 11 anni di carcere. Ha preso 17.000 voti da solo, non ha mai fatto nulla nella vita se non essere figlio di uno che di legami con il malaffare ne ha parecchi… e i messinesi che lo hanno votato meriterebbero almeno un giorno di carcere a testa, per associazione all’immoralità.
Il caso del giorno.
Lo 0,65% in meno di affluenza (oh mio Dio, giornalai preparate i titoloni)! Questi siamo e se pensate che quasi 100.000 siciliani sono emigrati negli ultimi cinque anni (praticamente tutti i votanti di Forza Italia messi insieme fino alle 4 e che non sono tornati di certo per votare) siamo lì. Gli abitanti reali di questa terra non corrispondono agli abitanti virtuali. Oltre all’emigrazione ufficiale c’è, specie in pieno Inverno, un’emigrazione occasionale, cosa che le altre regioni non hanno. Secondo l’Istat quasi 460 mila siciliani si spostano ogni anno per lavoro verso paesi esteri o altre città italiane.
Ecco dov’è quel 10% in più che le altre regioni hanno.
Comunque sia ha vinto Musumeci e ce lo dobbiamo tenere, come ci dobbiamo tenere le sue amicizie, quelle che hanno votato i messinesi e le altre percentuali in più tra Caltanissetta, Catania e Palermo.
Tenetevi forte, la lista degli impresentabili elencati da Cancellieri è bella grossa e pensate un po’, alcuni sono stati indagati proprio da Musumeci. Da nemici ad amici, una storia a lieto fine.
Ecco a voi, siori e siore, chi potrebbe prendere decisioni in Sicilia da oggi in poi.
- Antonello Rizza imputato per 22 capi d’accusa, tra i quali concussione, abuso d’ufficio, truffa aggravata, corruzione elettorale e voto di scambio.
- Santi Formica condannato per danno erariale, deve risarcire 378 000 euro. E’ il braccio destro di Musumeci.
- Ernesto Calogero condannato per compravendita di diplomi.
- Giambattista Coltraro a processo per falso in atto pubblico, sospeso dalla professione di notaio, del caso si è occupato la commissione antimafia presieduta proprio da Musumeci.
- Gaetano Cani a processo per estorsione
- Carmelo Pino condannato per concorso in abuso d’ufficio.
- Roberto Clemente condannato a sei mesi per corruzione elettorale.
- Roberto Corona condannato per fideiussioni facili a tre anni dal Tribunale di Roma.
- Santino Catalano condannato per falso e abuso d’ufficio
- Pippo Sorbello a processo per voto di scambio
- Marianna Caronia indagata nell’inchiesta sul “sistema Trapani”, che «secondo l’accusa, avrebbe incassato liquidazioni gonfiate».
- Cateno De Luca imputato per “il sacco di Fiumedinisi”. «Secondo i pm, quand’era sindaco avrebbe fatto costruire un albergo, con annesso centro benessere, 16 villette modificando le carte per favorire le imprese a lui vicine».
- Giuseppe Gennuso indagato per truffa aggravata, adulterazione delle acque e frode nell’esercizio del commercio.
- Giuseppe Federico rinviato a giudizio per falsa testimonianza, ha scelto il rito abbreviato. Per l’accusa avrebbe fornito un falso alibi a un suo ex collega carabiniere, a sua volta sospettato di una rapina.
- Francesco Salone indagato per truffa ai danni del Comune di Trapani.
- Santino Catalano condannato per falso e abuso d’ufficio ha patteggiato nel 2012 un anno e 11 mesi per aver costruito un fabbricato di due piani in una zona sottoposta a vincolo ambientale.
- Luigi Genovese (Forza Italia), figlio di Francantornio, condannato a 11 anni in primo grado per le truffe nella formazione. I voti del padre ovviamente passano al figlio.
- Giusy Savarino, suo padre Armando, da ex direttore dell’azienda sanitaria agrigentina, fu condannato dalla corte d’appello nel 2014 con l’accusa di tentato abuso di ufficio: avrebbe promesso ai soggetti che a lui si rivolgevano la formazione di una graduatoria a loro favore in cambio di voti per l’elezione della figlia.
- Riccardo Pellegrino consigliere comunale a Catania. Il suo nome finì nella relazione della’Antimafia di Musumeci. Suo fratello Gaetano, arrestato nel 2014, è ritenuto dagli inquirenti vicino al clan dei “Carcagnusi».
- Mario Caputo, fratello di Salvino, deputato decaduto dall’Ars per una condanna per tentato abuso d’ufficio.
Insomma, mezzo Ucciardone al potere con l’ex presidente della commissione regionale antimafia.
Un po’ la Sucide Squad* della politica.
La ciliegina sulla torta infine la mette il nostro Silvio Berlusconi che dichiara: “Grazie, dal profondo del cuore, agli elettori siciliani, per aver accolto il mio appello. La #Sicilia ha scelto la strada del cambiamento vero, serio, costruttivo, basato sull’onestà, la competenza, l’esperienza.
Ottantuno anni suonati e ancora il senso dell’umorismo di un giovinotto.

 

*Sucide Squad, fumetto della DC Comics in cui il governo assolda un gruppo di criminali per combattere la criminalità

 

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