La danza dei tre pazzi di A. Cascio

On 05/03/2018 by alecascio

Tre pazzi in una camera scrivevano poesie
cantavano vaneggi e coltri d’ idiozie,
finchè il Normale, fiero, entrato nella stanza:
sedendosi s’un trono osservò la loro danza.
<<Tre pazzi che farneticano mucchi di follia,
è questo pover’uomini, ciò che alla vista mia
appare come immagine, che triste ma reale,
offende le abitudini di me che son normale.
Abbiate buona fede, un grano di costanza,
che un giorno spegnerete la vostra folle danza,
concilierete senno e psicotiche movenze,
starete riservati a tacer la vostra mente>>.
I pazzi a un certo punto ne ebbero abbastanza
Troncarono di colpo la propria tolleranza
<<Sei caro, amico nostro, ma sai ciò che vediamo?
Te immobile e scorbutico a guardar noi che danziamo.
E quelle tue parvenze ‘sì tristi ma reali,
offendono il tran tran di noi che siam normali.
Se ti darai uno sguardo vedrai che neanche un’onda
Trascina i tuoi pensieri toccando la tua sponda>>.
Il sole spense i fari cedendoli alla Luna
per non lasciar la terra, di luccichio, digiuna
E mentre i tre ubriachi stonarono in un coro
l’omuncolo normale si ritrovò da solo.
Tre pazzi in una camera scrivevano poesie
cantavano vaneggi e coltri d’ idiozie,
fin quando un quarto pazzo che prima era seduto
ballò porgendo scuse per l’essersi perduto.
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