L’alcol è mio amico: Esperimento 27 – Come scrivo da fumato (Esperimenti letterari).

On 13/09/2013 by alecascio

Ecco un esempio di ciò che scrive uno scrittore dopo aver fumato una canna. Di ciò che scrivo io a dire il vero.
L’effetto dell’alcol lo sapevo già, lo sanno in molti, ma questo particolare tipo di sostanza eccita i pensieri, diventa tutto come un mix di vocine tutte interessanti, almeno apparentemente. Immaginate di trovarvi in un centro commerciale e poter sentire di colpo tutte le voci di ogni singola persona presente. Ecco, è pressapoco così.

Writer at drugs

Staring[3]

Occristo santo, sono arrivato a casa per fortuna. Tutto questo è stato scritto dopo che avevo già iniziato a scrivere ventidue righi. Ma credevo giusto iniziare con la fine o finire con l’inizio per poter essere il primo scopritore scientifico della teoria shovinskiana che dice che ogni inizio non ha una fine e ogni fine non ha un inizio: dipende tutto da come leggete le cose.
E voi non saprete mai se questo è il realtà davvero l’inzio o la fine, dipenderà da come lo interpetrerete. Come nella vita.
Io non lo so cosa avete capito voi di me e di quello che scrivo, ma da quel che ne ho capito io di voi, è che avete bisogno di uno che vi capisca. Ogni volta che mi riconosce qualcuno, mi ferma, vuole parlare con me per capirmi meglio, finisce per parlare di quando si è ritrovato con il cazzo in mano in una discoteca di Londra e poi mi offre della droga e mi parla di viaggiare e poi puttana, cazzo, Dio di qua e di là, uccidiamo qualcuno, morte al Papa … tieni fumiamo e beviamo.
E io devo accettare, perchè io sono quello che scrive di troie, viaggi e drogati e sei uno di noi amico.
No, non è così che funziona, che a un certo punto.
No, volevo prima dire che devo ripulirmi da questa roba oggi perchè ho deciso di andare dal dottore della mente. Ho bisogno di curarmi. Devo assolutamente guarire da questa dannata paura di perdere le chiavi, andrei adesso se trovassi le mie maledette chiavi.
Io signori, ebbene sì, non mi drogo di nessuna droga.  Bevo, certo, l’alcol è mio amico, ma per il resto lascio che la gente faccia quel che cazzo che vuole, che un Dio a caso li benedica tutti.
Non ve lo aspettavate vero? Se ci si limitasse a gettare lo sguardo oltre alle singole parole o alle singole frasi, si capirebbe che io non scrivo di drogati, ma di gente che ha un’assoluta voglia di redenzione. Io non scrivo di troie, parlo dei bassi fondi del mondo, quelli sono tutti uguali quant’è uguale il limbo di ogni bambino peccatore. Parlo di uomini che hanno assoluto bisogno di amare.
Io non dico mai la prima parola, a meno che non senta un vuoto, nell’aria, creato dall’imbarazzo, la prime parole spettano a voi, a quello che mi raccontate della vostra vita.
E qui metterei un bel finale che inizia per una bestemmia.
A.Cascio – Scritto sotto effetto stono, con enigma
  • Elena Pascolinifin’ora onestamente se ti avessi incontrato avrei cambiato marciapiede ma se mi dici che non ti droghi, non vai a puttane e non ammazzi la gente a caso, la prossima volta che ti incontro mi fermo e ti racconto un po’ la mia vita
  • Alessandro Cascio Shovinskijno grazie, poi potrei iniziare ad ammazzare la gente. ele, la prima cosa che pensa un uomo quando una bella donna si ferma con lui e gli racconta la sua vita è che non gliene frega niente della sua vita
    Alessandro Cascio Shovinskij
    mi hanno fattu fumare
    mi fanno fumare, bere, gli sembra che sono un drogato alla gente
    come cazzo faccio ora a pulire casa che mi volevo finire la stanza mia?
    Giulia B
    Ti hanno invaso casa?
    che stai a di? Mi volevo finire la stanza mia.
    Alessandro Cascio Shovinskij
    finire, finire di lavare, pulire
    sono fumato ma non sono fritto
    Giulia B
    Lo so ti prendo in giro…
    comunque è geniale quello che hai scritto.
    Alessandro Cascio Shovinskij
    ma che, ho fatto anche manovra in retromarcia
    bisogna leggerlo 3 volte
    no no, sono fumato, non è geniale, è uno scritto vero
    io l’ho scritto una sola volta ma c’ho messo più tempo io a scriverlo che chi lo legge tre volte
    tre
    in realtà volevo costatare la mia capacità di riprendermi
    dalle droghe
    ma a che pro, una volta che ci sono dentro…
    fumo una sigaretta, diluisce
    Giulia B
    ma si, finchè c’hai l’effetto xke devi riprenderti?
    Alessandro Cascio Shovinskij
    la prima cosa che ho fatto dopo aver fumato quella cosa straniera è venire a scrivere
    vuol dire che è il mio istinto primario creare
    già xchè
    è questo il problema dell’uomo, vuole guarire dalla pazzia nonostante la pazzia sia piacevole
    Giulia B
    la pazzia ti libera
    Alessandro Cascio Shovinskij
    però mi tremano le mani, vuol dire che c’è ancora del marcio in me
    beh dagli una mezz’ora per uscire
    mi chiedo come mai non mi ritrovo con il cazzo in mano visto che fumare fa uscire fuori il mio istinto primario?
    a vabbè, fortuna che almeno non mi ritrovo con un dito nel culo
    c’è praticamente un festino a casa tua?
    no, non c’è, nè uno né l’altro. vedi, quando si legge si capisce ciò che si desidera, per questo un romanzo non sarà mai uguale a se stesso anche se lo leggi mille volte, perchè non sei mai uguale tu
    i miei cani giocano, qualcuno avrà detto loro che gli animali non vanno in Paradiso e staranno festeggiando
    “oh, fico, non vedremo per l’eternità vergini e astemi!”
    ai cani piace divertirsi
    Dì qualcosa, su tutta questa vicenda di me sballato che scrivo, sono certo che Massimo la pubblicherà, Massimo è più amante del metodo Verlaine, sperimentazione, sul “vediamo adesso cosa succede e facciamolo sapere agli altri”
    fumo un’altra sigaretta per diluire
    Giulia B
    pardon, avevo bisogno di una doccia
    Voglio anch’io quello che hai fumato tu.
    Non ti preoccupare se il tuo istinto primario non è stato sessuale, evidentemente sotto mano avevi la tastiera e non una bella ragazza e poi… magari scrivere ti da la stessa soddisfazione… però mi piace quando scrivi sciolto… sei contorto e bisogna leggerti due o tre volte, ma Massimo ne sarà contento!!! (chi è sto massimo? )
    Alessandro Cascio Shovinskij
    E’ una Jungla tutto questo bambolina, e sopravvive solo chi ha le fauci più potenti o chi cammina in mutandoni di pelliccia, ha il fisico e sa urlare oscillando tra un albero e l’altro
    FINE

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