Cinema, cinema, cinema (Le migliori recensioni e scene dai film)

On 31/08/2012 by alecascio

DONNIE DARKO (RECENSIONE)

Insomma, c’è sto tizio che si chiama come il titolo, che investe un coniglio. Che a lui, gli sembrava un coniglio, ma era solo uno travestito. Infatti, va al cinema e se lo ritrova vestito da coniglio.
“Come cazzo vesti?” gli dice lui.
“E tu come cazzo guidi?”, gli dice il coniglio.

CHE L’ARGENTINO (LE SCENE PIU’ TOCCANTI)

Il film tocca i livelli più alti nel momento dell’arrivo delle guardia durante l’arresto di Guevara.
“Che!”
“Che c’è?”
“Siamo qui per il Che”
“Non c’è”
“Chi non c’è?”
“Il Che”
“Noi sappiamo che il Che, c’è”
“No, avete sbagliato, qui il Che non c’è”
“Se è vero che il Che non c’è, perchè avete risposto ‘che c’è?’ quando abbiamo fatto il nome del Che?”
“Che?”
(Dalla sceneggiatura originale di Soderbergh)

MATRIX

Neo, che ha il nome da porro ma è uno che deve salvare il mondo, prende la caramella rossa che gli da un nero. Il nero gli dice che è l’eletto.
“Mia madre mi ha detto che non bisogna accettare caramelle dagli sconosciuti”
Il nero ride: “Tua Madre? La stessa che ti ha chiamata Neo?”
Così si prende la pillola rossa e si accorge che il mondo non è come pensava.
Non ci sono i Mac Donald, non si scopa, non c’è la Tv, non ci sono le discoteche, le Nike fatte in Vietnam, ma in verità quello era solo un programma e il mondo è buio, sporco, si vive in una cava di marmo e ci sono gli alieni.
“Posso tornare nel computer?”
“No, sei l’eletto”
“Che culo”.
Morale: mai accettare caramelle dagli sconosciuti.
Fermate quest’uomo (Sopra, una foto identificativa del malvivente)

PULP FICTION

Inizia con la fine e finisce con i pezzi che gli avanzano: Tarantino sto film l’ha fatto così. E’ la storia di tante persone che fanno tante cose e che si incontrano tra di loro e si ammazzano. Poi c’è Marcellus Wallace, che gliela vuole mettere al culo a Bruce Willis. Lui è uno duro, ma duro ce l’ha anche quello che lo rapisce e gliela mette al culo. Bruce Willis lo salva e Wallace invece di metterla al culo a Bruce Willis la mette al culo a quello che gliel’ha messa al culo a lui. Bruce Willis allora ammazza John Travolta, che tu dici: “Cazzo, ma non è il protagonista? Di questo film non se ne capisce un cazzo” e la tua ragazza ti dice, “no è uno short cut”, e tu le dici “che cazzo è uno short cut?”.
“Oh, insomma, lo facciamo un po’ di silenzio?”
“Oh io ho pagato ok? Faccio quello che cazzo mi pare”
Ma alla fine John Travolta c’è di nuovo. L’aveva ferito forse, o forse gli avanzava un pezzo di film, a Tarantino.

TRAINSPOTTING

Tutti si drogano in Trainspotting, pure Mark, che suo padre e sua madre gli dicono sempre: “Non drogarti, cazzo, che finisci come tuo zio, che era un coglione quello”, ma Mark si droga e si drogano pure gli amici suoi, tanto che ad un certo punto si scordano che c’hanno un bambino nella culla e quello schiatta, ma tanto si vede che è una bambola, non è mica un bambino, ma loro non se ne accorgono perché sono sballati come le scimmie e piangono lo stesso. Tutti si drogano, tranne uno che però sarebbe meglio che si drogasse perché prende a legnate la gente, e allora meglio drogato che rompicoglioni, no?

AVATAR

C’è un tizio in sedia a rotelle che lavora per un altro tizio che ha deciso di atterrare in un altro pianeta per prelevare minerali. Nel pianeta ci sono degli esseri blu che comunicano con la natura attraverso le trecce dei rasta e cavalcano una specie di pterodattilo che ti ci colleghi col codino come fosse un jack per chitarra. L’uomo in sedia a rotelle guida un alieno blu che in verità è finto anche se è identico a tutti gli altri alieni blu, infatti lui ci si infila con la realtà virtuale, ma va finire che poi si innamora di un alieno vero e allora è un casino, come quando in chat metti la foto di te palestrato e poi ti presenti con la panza. In Avatar è peggio perchè il protagonista passa per uno che cavalca gli pterodattili meglio di tutti e invece in realtà è paraplegico. Insomma, è uno di quei film che alla fine pensi: “Cazzo, ma com’è che non c’ho pensato io?”

SCUSA MA TI CHIAMO AMORE

C’è un tizio di 37 anni che si scopa una di 17 che sta col figlio di Vasco Rossi che è brutto come il padre. Ma 20 anni di differenza col make-up di lui non si vedono e sembra che siano coetanei. Si innamorano, ma poi lui torna con la ex e lei col figlio del Blasco che s’è fatto biondo finto.
Una bella storia, che a te quando esci ti va di scoparti una teeanger, anche se c’hai la panza e sembri uscito da una chemio. Ne conosci una, ci fai un giro in moto e te la ciulli al mare.
“Polizia, favorite in documenti”
“Certo”
“Ma la ragazzina ha 16 anni. Lo sa che è illegale ciullarsi una ragazzina minorenne?”
“Ma ho visto un film in cui un 37enne si ciullava una di 20 anni più piccola”
“Io ne ho visto uno in cui un uomo in calzamaglia e in mantello raggiunge la velocità supersonica e solleva aerei. Mi vede in calzamaglia forse? Le pare un mantello questo?”
E c’ha ragione, lo sbirro. Però intanto la ragazzina te la sei ciullata e ora sono cazzi tuoi.

21 GRAMMI (IL SEGUITO)

“Si dice che nel preciso istante della morte tutti perdiamo 21 grammi di peso, il peso dell’anima.”
… Sean Penn torna col nuovo sequel del famoso film che ha sconvolto il mondo.
“Si dice anche che nel preciso istante della morte il cadavere di un uomo raggiunge una forte erezione per via dell’asfissia che spinge il sangue verso i genitali, facendogli riprendere quindi i 21 grammi persi in precedenza”.
Ecco la nuova sensazionale pellicola con Sean Penn che tutti aspettavamo.
21 Cm (Il contrappeso dell’anima)

LE FATE IGN(I)ORANTI

Volevi vedere Bruce Willis e ti sei ritrovato a vedere una commedia con la ragazza. Però il film comincia che uno esce da una mostra, passa una macchina bianca e lo sfracella. E lì pensi: “Cazzo, sto film spacca!”. Ma dopo un po’ ti ritrovi a una tavolata di froci. C’è Accorsi che è frocio, la Ylmaz che è lesbica, Garko che è frocio e c’ha l’aids, la Blanc, Nigro, Candemir, Ivan Bacchi, insomma, pure il regista è frocio, tutti, anche il cane e va bene, perchè magari frocio ci sono pure io e non lo so o ci sarà mio figlio, ma sto film più che spaccare ti spacca le balle e a un certo punto, quando uno di loro attraversa la strada, ti vien da pensare “ma macchine bianche non ne passano più”?
E quello di fronte ti dice: “Oh, ma che ti lamenti?”
“Mi lamento che sono tutti froci e l’unica gnocca è lesbica!”
“E allora? Sei tu che sei venuto a vedere un film di froci, mica te l’ha imposto nessuno!”
E c’ha ragione, lo spettatore pagante c’ha proprio ragione e ti fa venire le crisi, tanto che quando esci e incontri gli amici, quelli sospettosi ti chiedono:
“Oh, bello, ma di che parlava il film?”
E tu, che gli avevi detto che andavi a vedere Bruce Willis: “Di un tizio con la macchina bianca che sfracella le persone all’uscita delle mostre”.
“Cazzo, spacca sul serio!!”

THIRTEEN

Cioè, va così. Allora, ci sono ste due tipe, svampite, tipo fuori completamente, no? Stanno sempre a vedere la Tv a fare caciare, flippate col Grande Fretello, X Factor e sanno a memoria tutte le puntate di Maria. Una c’ha il nonno artista.
Cioè, allora lui (il nonno) gli dice, a sua nipote: “Tu devi imparare l’arte, non devi guardare la Tv”.
E lei: “Ma va, matusa”.
Il nonno, gli prende (a lei) il telecomando dalle mani e spegne quella scatola infernale. E la tipa fa “ommioddio”. Allora il nonno artista la prende e gli dice (a lei) di stare di fronte a una tela e immaginare quello che avrebbe voluto vedere. Cioè, capito? *_* Lei doveva stare ferma a guardare una tela, perchè così fanno gli artisti.
“Usa la testa e immagina paesaggi, gente per la strada, visi e immagina te stessa” gli dice, a lei.
La lascia e va a dipingere le sue tele.
Dopo un pò la tipa, tutta fusa, si mette a mandare sms e poi apre la porta ed esce. Il nonno la chiama e le dice: “Come mai ti sei alzata, non hai immaginato?”
E lei: “Eccerto ma dopo un po’ me so stancata, troppa pubblicità, troppa pubblicità”.

LOVE STORY (I PIU’ BEI DIALOGHI DAL FILM)

- Amore, facciamo le porcate insieme?
- Ok, tesoro, giochiamo a chi piscia più lontano.

- Amore, secondo te, qualcuno lassì ci guarda?
- Non lo so amore, ma se ti eccita di più, lascialo guardare.

- Amore, ultimamente tu non mi ascolti.
- Sì, grazie, con due cucchiani di zucchero.

“Guarda che Luna”
“Già, hai ragione, è tardi. Scopiamo?”
“Io non sono come te, io preferisco amare”
“Ok, dove vuoi, basta che si scopa”.

IL PICCOLO LORD (LA SCENA PIU’ TOCCANTE)

C’è il Piccolo Lord vestito con gli zerbini e che puzza di muffa, che va chiedendo elemosine.
“Signore, Signore ha qualcosa per mangiare?”
E il ricco signore: “Ma certo, ecco una forchetta, figliolo.”

POLVERE (LE SCENE PIU’ BELLE)

Lei: “Oh fammi fare un altro tiro”
Lui: “No, t’ho detto, adesso stai esagerando!”
Lei: “Eddai, un altro, un tiro solo”
Lui: “No, per Dio, non hai il senso della misura”
Lei: “Ma sì che ce l’ho, se dico che posso, posso no? Eddai, l’ultimo!”
Lui: “Ok, ma stavolta cerca di centrare la porta che stiamo già sotto di due gol”.

LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL’OCEANO (LE PIU’ BELLE SCENE DAL FILM)

“Smettila di fare quel fracasso, Novecento. Hai impiegato una vita a viaggiare e adesso…”
“Hey amico, non vedi che quella macchina è andata? Hai provato con la nuova seicento?”

L’INCOMPRESO (LE PIU’ BELLE SCENE DAL FILM)

Un figlio incompreso cerca di attirare l’attenzione del padre, ma questi, troppo indaffarato, lo “incomprende”. Da questo il titolo, l’incompreso.

- Salve Signor Cacopardo, dove poggio il suo Tv Color.
- Ah, grazie di essere arrivati. Lo poggi lì su quel mobile.
- Ma quello è suo figlio.
- Beh, allora gli dica di star fermo, no?

- Pà, ti presento la mia ragazza
- Però, belle tette!
- Ma Pà, è la mia ragazza.
- Cosa vuol dire? Tu quelle di mia moglie le toccavi e le ciucciavi in continuazione.

- Papà, posso andare in centro in Vespa?
- No Giorgio, non hai ancora 14 anni per portare la moto.
- Ma Papà…
- Ti ho detto di no.
- Ma Papà, io mi chiamo Luigi.
- Qualunque sia il tu nome, questo non cambia l’età che hai, Giorgio

- Pancrazio, amore mio, perché non prendiamo un cane?
- Perché ne abbiamo già uno.
- Ma noi non abbiamo un cane.
- E quello legato in cantina che non fa altro che pisciare, mangiare e lamentarsi, allora?
- Ma Pancrazio, quello è tuo figlio Giorgio.
Dalla cantina: “Luigi, ho detto che mi chiamo Luigi”.
- Pancrazio, ti vesti? Dove vai?
- Non senti che il cane si lamenta, lo esco in giardino.
- Ma Pancrazio, ti ho già detto che quello è tuo figlio Giorgio.
- Per Dio, Luigi, si chiama Luigi.
- Chi si chiama Luigi?
- Giorgio, il cane.

ROMEO E GIULIETTA

“Romeo, mio Romeo, perchè sei tu Romeo? Rinnega il tuo nome e sarò tua per sempre!”
-E se Romeo l’avesse fatto davvero?-
“MARIO E GIULIETTA” un’opera che mai leggerete grazie al buon senso degli uomini.

MANGIA PREGA AMA (RECENSIONE)

E’ un film preso da un romanzo best seller in tutto il mondo, tu scegli un posto nel mappamondo e l’hanno letto pure lì.
Il messaggio è chiaro, vuole comunicarci cosa sia la felicità e come raggiungerla. La protagonista divorzia, prende tutti i suoi averi li mette in un box in affitto a New York e fa un biglietto aereo per Roma. Prende una casa per quattro mesi, mangia pasti abbondanti nei ristoranti di Roma, si sposta a Napoli, poi torna di nuovo a Roma. Poi via, volo per l’India dove vive in una comunità di preghiera seguita da uno shamano. Vive lì per mesi, poi di nuovo vola a Bali, dove affitta un cottage meraviglioso, conosce la sua nuova famiglia indiana, prega, si innamora e comprende che bisogna fare qualcosa per gli altri per fare davvero qualcosa per se stessi. Compra una casa ad una donna bisognosa, si innamora ancora, ma rinnega l’amore e fa un biglietto per New York. Decide di restare però, non prende l’aereo e …
Volo New York – Roma a/r 1500 dollari, affitto per un anno di un box 6000 dollari, permanenza a Roma, 10.000 dollari più cibo e spese. Volo per l’India, permanenza nella comunità, altri 10.000, non contando i 20.000 dollari di casa per la donna bisognosa, volo per Bali, affitto di un cottage per mesi, volo non preso per New York, affitto bicicletta, vitto.
Il messaggio appare subito chiaro: per trovare se stessi, per essere davvero felici bisogna … avere un fottìo di soldi.
Morale: il denaro fa la felicità.
E ci volevano 300 pagine di libro e due ore di film per capirlo?
Ma vaffanculo!

*Sopra, la locandina del seguito ispirato alla vita di Alessandro Cascio

L’UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI (RECENSIONE NON PERVENUTA)

MI SPIACE, IO CI HO PROVATO A SCRIVERE LA RECENSIONE DELL’UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI, MA NON SI SENTIVA UN CAZZO.

PROSSIMAMENTE

 

 RAGAZZE INTERROTTE

“L’agghiacciante storia di Francesca, ex giornalista di successo passata al Tg4 che non riesce a dire la sua circa il terremoto dell’Aquila”.

IRON ME L’ALTRO

IL POST E’ A CURA DELL’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE ANTITWILIGHT

I’ll kill every asshole fuckin’ fag vampire and i’ll fuck every fuckin’ bitch in his elegant shit home in mountains.

 

 

 

 

 

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Touch and splat, il fumetto, edizioni ESC/Il Foglio con la prefazione del maestro del cinema Ernesto Gastaldi (sceneggiatore di C’era una volta in America e Pizza Connection) ora anche su:

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