Addio Erriquez, addio poeta. Quella volta che la Bandabardò c’invitò a cena senza neanche conoscerci.

On 14/02/2021 by alecascio
Eravamo io, la mia ragazza di allora e due amici. Dopo il concerto salimmo le scale per andare nel privè della Bandabardò e provare a chiedere qualche scatto con loro. Erriquez era stanchissimo, ancora sudato, sul palco aveva scatenato l’Inferno.
“Ragazzi” ci disse, “rimanete qui, mangiate qualcosa, cenate con noi”.
Allora erano sulla cresta dell’onda, ci guardammo spaesati e io dissi: “Non vorremmo disturbare oltre”.
“Che disturbo” rispose, “siete miei amici, anzi nostri amici”.
Ci accompagnò al tavolo e c’invitò a prendere quello che volevamo dal buffet. Non c’era nessuno oltre noi, loro e una giornalista. Mangiammo, bevemmo e poi rullammo una canna che fumanno con Erriquez e il chitarrista.
Eravamo andati per un autografo e ci eravamo ritrovati ospiti senza alcun motivo.
“Rimanete quanto vi pare, anche voi siete stanchi, avete saltato per ore”.
Noi eravamo ancora pieni di adrenalina invece.
Passamo questa serata con loro senza averla chiesta, perchè Erriquez era così, per lui erano tutti fratelli, tutti alla pari, stava facendo il pienone in tutta Italia ma poco importava, degl’illustri sconosciuti erano i benvenuti e potevano attingere alla sua tavola.
Non lo scorderò mai quell’uomo, mai.
Oggi se n’è andato a soli 60 anni. Gli ho sempre voluto bene. Era e rimarrà uno dei miei poeti preferiti.
Addio amico mio.
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